Carta d’Identità Elettronica a Roma: il calvario della burocrazia
Le segnalazioni dei cittadini romani convergono su un unico punto: ottenere un appuntamento per la CIE è un’impresa titanica

Carta d'Identità Elettronica, richiesta presso gli ex Pit
Ottenere una Carta d’Identità Elettronica (CIE) a Roma è diventato un percorso a ostacoli, un labirinto burocratico che mette a dura prova la pazienza dei cittadini. Tra appuntamenti disponibili con il contagocce, lunghe attese e difficoltà nel prenotare online, il sistema sembra incapace di rispondere alla domanda crescente di un documento essenziale per la vita quotidiana.
CIE: un’attesa che si conta in mesi
Le segnalazioni dei cittadini convergono su un unico punto: ottenere un appuntamento per la CIE è un’impresa titanica. I portali di prenotazione ufficiali del Comune di Roma, come il sistema TUPASSI e il servizio Agenda CIE del Ministero dell’Interno, risultano spesso privi di disponibilità per mesi. Gli slot liberi, quando appaiono, vengono rapidamente saturati, costringendo i romani a un’estenuante caccia al posto, con continue verifiche quotidiane nella speranza di qualche annullamento improvviso.
Per chi non riesce a prenotare in tempo utile, l’unica alternativa è quella di recarsi fisicamente nei Municipi e sperare di ottenere un appuntamento d’emergenza, ma anche questa opzione è soggetta a forti limitazioni e spesso a risposte negative.
Le cause del disservizio
Le motivazioni dietro questa cronica inefficienza sono molteplici. Prima fra tutte, una carenza strutturale di personale negli uffici anagrafici dei Municipi, costantemente sotto organico rispetto alla mole di richieste. A questo si aggiungono problemi tecnici legati alla piattaforma di prenotazione, che non sempre funziona in modo efficiente.
Un’altra criticità è rappresentata dall’elevato numero di cittadini che richiedono il rinnovo del documento ben prima della scadenza, temendo di trovarsi senza CIE in caso di viaggi o necessità urgenti. Questo fenomeno sovraccarica ulteriormente un sistema già al collasso.
Soluzioni tardive e parziali
Negli ultimi mesi, il Comune di Roma ha tentato di arginare il problema con iniziative speciali, come gli open day straordinari nei fine settimana, durante i quali vengono aperte centinaia di slot aggiuntivi per il rilascio della CIE. Sebbene apprezzati, questi eventi non riescono a compensare un problema strutturale di fondo.
Anche l’introduzione dell’Anagrafe Digitale, che permette di scaricare alcuni certificati online, non ha alleggerito in maniera significativa il carico di lavoro sugli sportelli fisici, poiché la CIE richiede comunque la presenza dell’utente per l’identificazione biometrica.
I costi di un sistema inefficiente
Oltre alla frustrazione dei cittadini, il problema ha anche ripercussioni economiche. Molti utenti, impossibilitati a ottenere un appuntamento in tempi ragionevoli, si rivolgono ai comuni limitrofi, generando un pendolarismo burocratico che sovraccarica gli uffici di altre amministrazioni. Non mancano neppure segnalazioni di servizi a pagamento non ufficiali che, dietro compenso, monitorano le disponibilità degli appuntamenti, un fenomeno che rischia di sfociare in speculazioni ai danni della cittadinanza.
La difficoltà nel rilascio della Carta d’Identità Elettronica a Roma rappresenta un sintomo di una macchina amministrativa che fatica a stare al passo con le esigenze della popolazione. Anche se le iniziative straordinarie offrono un temporaneo sollievo, solo un intervento strutturale – con investimenti in personale, miglioramenti tecnologici e una gestione più efficiente della domanda – potrà risolvere definitivamente il problema. L’assessore ai servizi anagrafici di Roma Capitale, Giulio Bugarini ha promesso che entro il mese di aprile del prossimo anno, tutti i romani avranno la carta d’identità elettronica.