Casa, dall’Europa arriva l’ennesima follia green
Bruxelles si appresta a varare una Direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici entro il 2033: che per i proprietari rischia di tradursi in un salasso, soprattutto in Italia
E dopo l’auto, sta per scoccare l’ora della casa. No, non ci stiamo riferendo agli obiettivi di un qualsiasi giovane che aspiri a realizzarsi, bensì a quelli dell’Europa, che sono indubbiamente più prosaici. E non poteva essere altrimenti, considerando che (ancora una volta) affonda le proprie radici nell’ideologia dell’ambientalismo affermazionista.
Verso un’euro-stretta sulla casa
Proprio come i Danai nell’Eneide virgiliana, pure Bruxelles va temuta anche quando porta doni, perché di solito si tratta di polpette avvelenate. L’ultimo “regalo” in ordine cronologico è una Direttiva che l’Europarlamento, come rivela il Messaggero, dovrebbe varare in Commissione il 24 gennaio, e in Aula il 13 marzo.
Si tratta, aggiunge il Corsera, di un provvedimento che riguarda l’efficientamento energetico degli edifici, nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55%”. Che a sua volta fa parte dell’European Green Deal con cui, manco a dirlo, condivide traguardi climatici utopistici, per usare un sottile eufemismo.
La misura in via di approvazione prevede una stretta sulle emissioni legate ai consumi domestici, con riferimento alla classificazione energetica degli immobili in vigore da qualche anno. Questa metodologia individua 10 possibili classi energetiche, che vanno dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore).
In base alla disposizione comunitaria, tutti gli edifici residenziali dovranno raggiungere almeno la classe E entro il 2030, e la classe D entro il 2033. Il problema è che, secondo l’ultimo rapporto dell’ENEA, in Italia circa il 60% delle abitazioni si colloca nelle categorie F e G. Il che, in assenza di adeguate agevolazioni, si tradurrà in un salasso per i loro proprietari. Che saranno obbligati a ristrutturare gli immobili in tempi relativamente brevi, pena la perdita di valore sul mercato edilizio. E fortuna che nell’ultima versione del testo è saltato il divieto (previsto originariamente) di vendere o affittare abitazioni che non rispettino gli euro-requisiti.
Tempismo perfetto, come sempre
Il tutto in un momento storico in cui, come riporta l’ANSA, benzina e gasolio hanno sfondato in alcune autostrade il muro dei 2 euro al litro. Dato che più di ogni altro, come riferisce Sky TG24, ha portato Gian Carlo Blangiardo, Presidente dell’ISTAT, a stimare l’inflazione per il 2023 al 5,1% «in un’ipotesi ottimistica».
Insomma, anche in questa ennesima follia green il Vecchio Continente ha mostrato, come sempre, un tempismo perfetto. Decisamente, la casa non è di casa in Ue.