Casa, Ue lavora alla stretta energetica: se consuma troppo non vendi l’immobile
L’obiettivo è l’adeguamento energetico-ambientale, pena l’impossibilità giuridica di vendere o affittare il proprio immobile
Stretta Ue sulla casa per l’efficienza energetica e il rispetto ambientale.
Una delle proposte a cui la Commissione europea sta lavorando in vista della presentazione della nuova direttiva sull’efficienza energetica degli edifici attesa per il 14 dicembre, è l’obbligo di rinnovo energetico prima della vendita per edifici e abitazioni.
La portata del rinnovo della classe energetica, dovrà essere proporzionata allo stato di partenza dell’immobile, dovrà cioè essere fattibile rispetto alla categoria energetica di partenza.
Saranno esclusi gli edifici storici.
Casa, la bozza Ue sull’adeguamento energetico
Se confermata, la bozza dell’esecutivo Ue dovrebbe contemplare anche standard minimi di prestazione energetica e indicazioni dettagliate per i piani nazionali di riqualificazione energetica dell’edilizia. In più è prevista l’introduzione di nuovi strumenti per agevolare l’esecuzione delle ristrutturazioni degli immobili da parte dei proprietari.
In questo contesto si ipotizza di utilizzare la leva del credito e si valuta anche la possibilità di incentivare gli interventi delle società elettriche ed energetiche in quanto capaci di assumersi il rischio del finanziamento iniziale e di ripagare gli investimenti con i risparmi sull’energia.
Dunque entro il 2030 tutti gli edifici occupati a tempo pieno nell’Unione europea dovranno essere efficientati energeticamente, ossia avere almeno una classe sopra la G che è attualmente la più bassa.
Dunque l’obiettivo è l’adeguamento energetico-ambientale, pena l’impossibilità giuridica di vendere o affittare il proprio immobile.