Roma, Casale Grotta Perfetta: il Municipio attacca, la Comunità risponde
Le accuse del presidente Catarci contro la Comunità Giovanile e il centrodestra territoriale
Prendete un quartiere come quello di Roma ’70, nel Municipio VIII. Prendete un Casale abbandonato, due associazioni e molti volontari. Unite le due componenti, e quello che viene fuori è la Comunità Giovanile Roma, un punto di aggregazione, un punto di incontro e ritrovo, un luogo dove si svolgono iniziative per il quartiere, rivolte alla cittadinanza. Un luogo dove i bambini possono imparare l’inglese ma anche ritrovarsi con i loro amichetti a festeggiare i propri compleanni. Un luogo dove i ragazzi possono guardare insieme le partite dei Mondiali, tifare insieme la Nazionale, cantare insieme l’inno d’Italia, e insieme dispiacersi per un girone che nessuno s’aspettava così deludente. Ma si tratta anche di un luogo dove alcune appassionate di pittura, tutte in pensione, possono ritrovarsi per allestire una mostra e far vedere al pubblico del Casale le loro opere.
Ora, chiudete gli occhi, e immaginate che tutto questo non ci sia più. Ne risentirebbe, un quartiere come quello di Roma ’70, che di spazi aggregativi ne ha pochi, pochissimi, quasi nulli. Ne risentirebbero tutti quei bambini, e le loro famiglie. E ne risentirebbero i volontari della Comunità Giovanile, che in tutto questo tempo hanno portato avanti le loro attività con dedizione e tenacia. E insieme a loro, i Comitati e le Associazioni che in queste ultime settimane si sono fatti promotori di una raccolta firme e della redazione del testo di una lettera, da sottoporre all’attenzione delle istituzioni municipali. Una lettera con cui si chiede che le attività della Comunità Giovanile proseguano, almeno fino a nuovo bando – pubblico e trasparente – con il quale affidare la gestione di un bene così prezioso per il quartiere a chi ne diventerà il legittimo affidatario.
Eppure, a qualcuno non piace la gestione di questo luogo, il c.d. Casale “Rosa” di via di Grotta Perfetta 610.
CATARCI ACCUSA IL CENTRO DESTRA – A parlare è il presidente del Municipio VIII Andrea Catarci, il quale sostiene che “una parte del centro destra territoriale (…) si dimentica della retorica della legalità ostentata ad ogni occasione e si impegna in una occupazione abusiva, quella del Casale di Grottaperfetta”.
Non ci va leggero, insomma, il presidente del Municipio, che accusa gli esponenti dell’Asi Ciao, una delle Associazioni che gestiscono la Comunità, di non rinunciare “a tenere in ostaggio illegalmente la struttura, impedendone fisicamente l’accesso e creando tensioni nel territorio. Era già di una brutta storia, fatta di arroganza, disinteresse per la collettività, sperpero di denaro pubblico. Ci si aggiunge l’ipocrisia in dosi massicce, quella di un centro destra per cui le regole valgono sempre per gli altri e mai per sé: l’illegalità va perseguita se si occupa per disperazione sociale, riutilizzando ex uffici, ex scuole ed ex caserme, ma va tollerata e coperta quando una Associazione ‘amica’ fa altrettanto con un Casale nuovo di zecca, per di più dopo aver fruito di fondi pubblici”.
CATARCI LAMENTA ANCHE I COSTI DEL SERVIZIO – “L’ex Giunta Alemanno l’ha prima affidata all’Assessorato comunale alla Scuola e all’Agenzia capitolina per le Tossicodipendenze, poi ha commissionato la custodia del bene a due associazioni, scelte senza nessuna procedura pubblica e remunerate con 40.000 euro, infine vi ha insediato una Comunità giovanile costata alle casse capitoline 135.000 euro, ignorando l’esistenza di un ‘Centro di Aggregazione Giovanile’ pubblico, aperto da anni, consolidato e molto frequentato a poca distanza. L’assegnazione è scaduta a febbraio 2014. E’ allora che l’Asi Ciao, uno degli Enti gestori della Comunità, rifiuta di uscire e chiama a raccolta quella destra capitolina a cui è legata, che sfodera bugie e mistificazioni a difesa di una delle squallide clientele di cui si è resa protagonista negli ultimi anni”.
CENTRO ANTI-VIOLENZA, L’APPELLO ALLA CATTOI – Come noto, e come ribadito dallo stesso Catarci, “al Casale la Giunta capitolina prevede di trasferire alcuni servizi comunali di contrasto alla violenza sulle donne (quale bando pubblico, quale procedura pubblica in questo caso?, ndr) e di riservare spazi a realtà territoriali da selezionare in forma trasparente, attraverso un bando pubblico (che al momento non esiste, ndr). L’Assessora Cattoi faccia presto, perché aspettare solo un giorno di più significa cedere al ricatto ed alla tracotanza”.
LA COMUNITA’ GIOVANILE RISPONDE – Come è immaginabile, non si è fatta attendere la risposta dei rappresentanti della Comunità Giovanile, la prima Comunità a Roma. Secondo la Comunità, le ultime dichiarazioni del presidente Catarci sono “ripetitive e di poca sostanza”. Il servizio, inoltre, “è attivo da quasi quattro anni – continuano – e dall’inizio di questo percorso il presidente, nonostante i ripetuti inviti a lui rivolti, non si è mai presentato. Ci chiediamo quindi come faccia a parlare di una realtà che, pur essendo nel ‘suo’ territorio, non conosce affatto. O meglio, di un territorio che, forse, non conosce abbastanza e che ha bisogno di un servizio e di uno spazio del genere. Forse siamo stati scomodi sin dall’inizio semplicemente perché non abbiamo mai appartenuto alla cerchia dei suoi vicini” – incalza la Comunità.
E poi il j’accuse: “Facciamo inoltre presente al presidente, che in data venerdì 27 Giugno u. s. abbiamo protocollato una lettera indirizzata a lui e agli assessori di Giunta, scritta di concerto con alcuni comitati di quartiere, in cui espressamente chiedevamo, non un’analisi politica di parte (come è stato risposto), ma di difendere apertamente la situazione di via di Grotta Perfetta 610, attraverso il suo ruolo istituzionale da presidente, affinché il Casale rimanga uno spazio libero ed aperto al quartiere, così come lo è stato in questi anni recenti e fruttiferi”.
IL QUARTIERE DALLA PARTE DELLA COMUNITA’ – Secondo la Comunità, inoltre, questa volontà è la stessa dei cittadini del quartiere, che l’hanno dimostrata con “la loro presenza continua e interessata”, trovandosi “in linea diametralmente opposta rispetto a quanto emerge dalla volontà politica sul Casale adottata dall’Assessore Cattoi”. Volontà, quella dei cittadini, ribadita attraverso la “deposizione delle proprie firme su un documento da noi predisposto e che poi integralmente è stato allegato alla lettera inviata al Presidente Catarci di cui sopra”.
A QUANDO QUESTO FAMIGERATO BANDO PUBBLICO? – In merito al bando, la Comunità risponde sostenendo che da mesi viene chiesto che “il Comune di Roma proceda con le giuste attività per arrivare al passaggio di consegne, per la gestione delle attività del Casale, in maniera democratica e trasparente attraverso un regolare bando pubblico e nel pieno rispetto delle reali esigenze del quartiere e non inventando nuovi esperimenti che certamente si rivelerebbero una vera disgrazia per gli attuali abituali frequentatori del quartiere. Per questi motivi, sottolineiamo di nuovo che il Presidente Catarci dovrebbe difendere l’attuale realtà del Casale”. Senza considerare che, secondo la Comunità, così come espresso nelle sedi opportune, nutre perplessità in merito alla gestione di questa situazione da parte delle Istituzioni.
COMUNITA’, SPAZIO APERTO A TUTTI – Gli esponenti della Comunità, inoltre, ci tengono a sottolineare come sia “assolutamente falso che l’accesso al Casale è stato impedito ai residenti. Queste affermazioni non solo fanno male alla verità, ma confermano come il presidente non abbia contatto con il territorio: totalmente all’opposto, è stato sempre libero ed attualmente i servizi sono aumentati”. Tra questi: “La biblioteca aperta dalle 9 alle 24, così come la sala ludica e la possibilità per famiglie di usufruire dello spazio esterno per la gioia dei loro bambini e amici. Per citare solo l’ultima delle tante nostre iniziative, ricordiamo la mostra di quadri di sabato scorso e la prossima di venerdì sera a tema, con canti e balli del Centro-Sud”.
RISPONDE IL CENTRO DESTRA – Non si è risparmiato nemmeno quel “centro destra territoriale” chiamato in causa dal presidente Catarci. A parlare, stavolta, sono Andrea De Priamo, portavoce romano di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Fabio Roscani, portavoce della Costituente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Municipio VIII.
“Aspettavamo con ansia le fantasiose e surreali ricostruzioni e accuse mosse dal presidente del Municipio VIII Andrea Catarci” – dichiarano i due, secondo i quali, le dichiarazioni del presidente Catarci “non fanno altro che confermare l’intolleranza nei confronti di chi non appartiene alla sua cerchia di amici e compagni di maggioranza, e lo dimostra il fatto che nel mirino di Catarci ci siano due associazioni, le quali non solo hanno vinto un regolare e trasparente bando pubblico, ma hanno anche gestito in maniera lodevole uno spazio prima lasciato all’abbandono, ricevendo il plauso e l’appoggio dei cittadini residenti”. Quegli stessi cittadini che, come sottolineato sopra, “in questo momento, si stanno mobilitando uniti e compatti con lo scopo di portare all’attenzione dell’amministrazione capitolina e dello stesso presidente del Municipio una richiesta chiara e concreta: lasciare il Casale al quartiere e consentire a chi fino ad oggi ha ben operato all’interno dello stesso di continuare a farlo”.
De Priamo e Roscani si chiedono quindi “come sia possibile che il presidente del Municipio sostenga quanto da lui stesso dichiarato, dimostrando con le sue parole o di essere lontano anni luce dalle istanze del territorio o di agire in malafede. Il presidente Catarci diventa in assoluto il campione dell’ipocrisia, quando tocca il tema dei finanziamenti pubblici. E allora, invece di lanciare accuse ad altri, perché non risponde concretamente del suo operato?”.
QUALCHE DOMANDA AL PRESIDENTE CATARCI – E rilanciano con alcune domande: “Presidente, può spiegarci il motivo per cui sono stati destinati 434 mila euro nel Piano degli Investimenti 2014-2016 di Roma Capitale al centro sociale occupato ‘La strada’? Perché quando cita il ‘Centro di Aggregazione Giovanile a poca distanza’, ovvero il ‘Tetris’, sconosciuto al territorio, non si ricorda di dire che le associazioni che operano lì dentro da anni sono sempre le stesse e vicine al suo partito politico? E perché non ci spiega come mai, alcune di queste, come l’associazione ‘Nessun Dorma’, sono attive all’interno del ‘Tetris’ senza aver vinto bando alcuno, e quindi senza titolo? E ancora, perché non ci spiega il motivo della richiesta di uno spropositato finanziamento di 1mln di euro stanziato dalla Regione Lazio dopo l’occupazione dei bagni pubblici della Garbatella? Finanziamenti che guarda caso, presidente, non riesce mai a reperire per risolvere i veri problemi di tutta la cittadinanza. A questo punto, viene spontaneo chiedersi chi sia a portare avanti giochi di clientelismo”.
“Restando in attesa di risposte alle nostre domande – concludono De Priamo e Roscani – continueremo passo dopo passo a vigilare affinché tutte le procedure che hanno a che fare con soldi pubblici e tutti i processi e progetti attuati dal Municipio VIII dell’amministrazione Catarci siano gestiti in maniera onesta e trasparente”.