Casamonica a Porta a Porta, Leone: “Una puntata trasparente”
Il direttore di Rai 1 Leone in Commissione di Vigilanza Rai spiega che la puntata ha rispettato tutti i contratti di servizio
Non si placa la polemica relativa alla puntata di Porta a Porta, il talk show di Rai 1 condotto da Bruno Vespa, che ha visto come protagonisti del salotto televisivo più famoso di Italia Vera e Vittorino Casamonica, rispettivamente figlia e nipote di Vittorio Casamonica, deceduto in agosto e a cui sono stati dedicati, il 20 dello stesso mese, dei funerali show con in sottofondo le musiche de Il Padrino nella Chiesa di Don Bosco, in zona Tuscolana.
Secondo il direttore di Rai 1, Giancarlo Leone, però, le tematiche affrontate durante la puntata rientrano “nelle fattispecie previste dal contratto di servizio della Rai”. Nel corso dell’audizione in commissione di Vigilanza Rai, Leone ha spiegato che si tratta di un contratto che “dispone che la Rai debba assicurare un alto livello qualitativo dell’informazione”, con la “necessità di trattare tematiche di attualità di fenomeni sociali ed economici del Paese”. Pertanto, il funerale di Vittorio Casamonica, che ha “avuto un rimbalzo mediatico internazionale”, rappresenterebbe “un fenomeno sociale di rilievo”. A Porta a Porta hanno quindi ritenuto che “non andasse rimosso il vulnus che ha macchiato la Capitale, ma che andasse raccontato, a partire dai motivi che hanno spinto la famiglia ad inscenare quell’evento osceno”.
“Dal 20 agosto, data del funerale – ha aggiunto Leone – il caso era montato su tutti i media e quindi era necessario occuparsene. Portare in studio Vera e Vittorino Casamonica, entrambi incensurati, era indispensabile per dare l’idea della criminosità di questa famiglia, cosa che un collegamento da fuori non avrebbe permesso. Inoltre gli ospiti in studio, il direttore del Messaggero, Virman Cusenza, e Fiorenza Sarzanini del Corriere, entrambi esperti delle vicende giudiziarie della famiglia Casamonica, insieme con Vespa hanno incalzato gli ospiti mettendo a fuoco tutte le pendenze giudiziarie della famiglia. Tutto il casellario giudiziario di Vittorio Casamonica è stato illustrato da Vespa, senza sconti, dal traffico dei motorini alla Ferrari posseduta quando aveva solo 17 anni”.
“Vespa ha contestato tutto – ha proseguito il direttore – sottolineando che la solennità del funerale, la musica del ‘Padrino’, i manifesti con Vittorio Casamonica vestito da Papa e le scritte ‘Hai conquistato Roma, conquisterai anche il Paradiso’, erano segnali di potere lanciati al mondo criminale romano. Il tutto con la linea rigorosa di Porta a Porta, la sua lettura corretta degli avvenimenti e la presenza di testimoni giuridicamente scomodi, senza alcuna concessione al folklore. Gli argomenti spinosi della puntata sono stati affrontati con trasparenza e completezza, e non si può pensare che la presenza in studio dei Casamonica, seduti sulle poltroncine bianche, li abbia legittimati”.
Leone ha poi spiegato di essere stato informato, in qualità di direttore di rete, della decisione di Bruno Vespa di portare in studio gli esponenti del clan Casamonica.