Casamonica fanno irruzione in un bar: disabile presa a calci e pugni
I membri del clan hanno inferto la loro ‘punizione’ perché non erano stati serviti per primi
Picchiata a calci e pugni, presa a cintate e lasciata ferita e sanguinante a terra. Questa la brutale aggressione subita da una ragazza disabile in un bar di via Salvatore Barzilai, zona Anagnina periferia sud di Roma, il giorno della domenica di Pasqua, da parte di quelli che sono poi stati individuati come membri del clan Casamonica.
La vicenda è stata raccontata sulle pagine del quotidiano 'la Repubblica'. Secondo quanto ricostruito, due uomini sarebbero entrati nel locale aggredendo e minacciando i presenti perché, a loro dire, avrebbero subito il torto di non essere stati serviti per primi alla cassa.
"Qui comandiamo noi e se non fai quello che diciamo, ti ammazziamo" avrebbero detto al barista. L'unica tra i presenti che trova il coraggio di ribellarsi alle prepotenze è una giovane ragazza disabile, che per tutta risposta viene aggredita, a calci, pugni e cintate, fino a farla finire in ospedale sanguinante.
Passano pochi minuti e i due uomini tornano alla carica: distruggono il locale e prendono a bottigliate il barista lasciando anche lui esangue per terra. La violenza si sarebbe scatenata per riaffermare il proprio prestigio, il proprio potere in uno dei quartieri di Roma dove il clan dei Casamonica esercita la sua egemonia.
Dopo la seconda aggressione, i due membri del clan, uscendo dal locale, avrebbero intimato alle loro vittime: "Se chiamate la polizia vi ammazziamo". Ma i due malcapitati si sono fatti coraggio e dopo due giorni sono andati a denunciare l'accaduto.
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