Case green, il Governo attacca la Ue, ma ha le sue colpe
L’Europarlamento approva la folle Direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici: la maggioranza promette battaglia, ma finora ha assecondato l’ideologia eco-catastrofista
Il Parlamento Europeo ha approvato la Direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici in tutto il Vecchio Continente, quella per intenderci sulle cosiddette case green. Una misura che rischia di creare enormi problemi economici all’Italia, e che infatti ha subito suscitato le ire della maggioranza. Che però ha la sua buona parte di responsabilità, soprattutto a livello culturale.
L’Europarlamento approva la Direttiva sulle case green
Bruxelles ha dunque dato luce verde (e il colore non è casuale) alla Energy Performance of Building Directive, per gli amici Direttiva sulle case green. Si tratta dell’euro-stretta sulle emissioni legate ai consumi domestici che Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confedilizia, ha liquidato senza mezzi termini come «pericolosa per il nostro Paese».
Come infatti spiegavamo, il provvedimento si basa sulla classificazione energetica degli immobili in 10 categorie, che vanno dalla A4 (la migliore) alla G (la peggiore). L’Europa pretenderebbe che tutti gli edifici residenziali raggiungessero almeno la classe E entro il 2030, e la classe D entro il 2033. Ignorando che, nel Belpaese, circa il 60% delle abitazioni si colloca nelle categorie F e G, e la loro ristrutturazione si tradurrebbe in un salasso per i proprietari.
Va comunque precisato che il testo dovrà essere oggetto di un ulteriore negoziato tra Eurocamera, Consiglio Ue e Commissione Europea (il cosiddetto Trilogo). Che, ricorda l’ANSA, ha già affondato un’altra disposizione nociva (per l’industria, in quel caso) come lo stop alle auto a benzina e diesel a partire dal 2035.
Non a caso, come riferisce il Corsera, tutti i partiti che sostengono il Governo Meloni, dopo essersi espressi contro l’euro-progetto, hanno promesso battaglia. «Il documento approvato è insoddisfacente» ha tuonato per esempio Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Aggiungendo, come riporta TGCom24, che «continueremo a batterci a difesa dell’interesse nazionale».
La maggioranza attacca, ma ha le sue colpe
Contestualmente, però, proprio l’esponente di Forza Italia ha ribadito che «non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione». Il che, d’altronde, è in linea sia col programma elettorale del centrodestra per le ultime Politiche, sia con la partecipazione del Premier Giorgia Meloni alla Cop27.
Quello che però la classe dirigente nostrana fatica evidentemente a comprendere è che l’ambientalismo e le folli politiche comunitarie sono due facce della stessa medaglia. I fantomatici «obiettivi ambientali», infatti, sono dettati dall’ideologia eco-catastrofista che ritiene l’uomo responsabile del cambiamento climatico. Il che, come abbiamo più volte argomentato, è semplicemente una congettura indimostrata.
Opporsi a una Direttiva deleteria come quella sulle case green, insomma, pur essendo dignum et iustum rischia di risultare inutile se si continuerà ad assecondare il peggior affermazionismo. Di buone intenzioni, proverbialmente, è lastricata la via dell’inferno.