Caso AlmavivA Contact
Sindacati in protesta sotto alla Regione Lazio
Stamattina, di fronte alla Regione Lazio, è stato mosso il “primo passo di un percorso di mobilitazione generale che dovrà coinvolgere tutto il settore dei call center e, in particolare, quello dell’outsurcing” – dichiara Luigi Le Pera, Segretario Provinciale UGL Telecomunicazioni di Roma e componente della Segreteria Nazionale. L’outsourcing letteralmente significa “approvvigionamento esterno” e, in economia, consiste nell’insieme delle pratiche adottate dalle imprese che ricorrono ad altre imprese per lo svolgimento di alcune fasi del processo produttivo: in questo caso il settore interessato dalla protesta è quello dei servizi di call center, come il caso relativo ad AlmavivA Contact che opera anche per conto delle grandi compagnie telefoniche.
Quattro delle maggiori sigle sindacali: UGL, UILCOM-UIL, CISL e CGIL, stamattina, si sono date appuntamento davanti al palazzo della Regione per portare alla ribalta il ‘caso AlmavivA Contact’ e “ottenere l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali affinché il governo intervenga con una legislazione ad hoc” – dichiara Simone Bartolini, RSU UGL. AlmavivA Contact, con circa 10.000 dipendenti, è una delle più importanti realtà di settore e il progressivo aggravarsi della condizione complessiva dell’azienda ha spinto alla mobilitazione generale.
Una situazione disastrosa, aggravata, secondo Giuliana Graccione, RSU UILCOM-UIL, dalla mancanza di riconoscimento da parte dello Stato, perché gli operatori di call center del calibro di AlmavivA Contact sono “professionali e formati, non ragazzi che svolgono questa attività per arrotondare, come molti credono”. Alla Graccione fanno eco le dichiarazioni della RSU CISL Laura Francisci, secondo cui è fondamentale “sensibilizzare l’opinione pubblica sulle difficoltà di un lavoro che non viene valorizzato, iniziato come precariato” e che, adesso, rischia d’esser cancellato da delocalizzazioni e gare al massimo ribasso. Anche Barbara Cosimi, Segreteria CGIL, ci parla delle gare al massimo ribasso, anomalie del mercato che “non pagano il costo del lavoro”.
La protesta di lavoratori e sindacalisti AlmavivA Contact, tra cartelloni e palloncini colorati, da un lato ha avuto il merito di porre l’accento su gravi fenomeni quali delocalizzazioni e gare al massimo ribasso, che impoveriscono il bacino occupazionale e alimentano una concorrenza impari per le stesse commesse; dall’altro, ha offerto l’esempio ammirevole di un’azienda 'fuori dal coro', AlmavivA infatti, a dispetto del trend, ha inserito una clausola di non delocalizzazione nel suo Statuto.