Caso Bari, tra mafia e corruzione Pd-M5S sono alla resa dei Conte
In principio fu il Sindaco Decaro, poi il Governatore Emiliano, ora nuova raffica di indagati, arresti e dimissioni a Triggiano e in Regione: il leader grillino rompe il campo largo, che ormai è un camposanto
Test per l’esame di giornalismo sul cosiddetto “caso Bari” e sulla conseguente resa dei Conte (Giuseppe), che ha rotto il campo largo trasformandolo definitivamente in un camposanto. Il candidato consideri che:
a) Originariamente, un’inchiesta della locale DDA ha portato a 130 arresti per voto di scambio alle Amministrative 2019 e al commissariamento dell’AMTAB, la partecipata comunale per i trasporti.
b) Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha quindi disposto l’invio di una commissione d’accesso per valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione.
c) Però il Sindaco del capoluogo pugliese Antonio Decaro ha accusato il Viminale di voler sciogliere il Comune a tre mesi dalle elezioni per motivi politici.
d) Poi Michele Emiliano, Presidente della Regione e predecessore dell’attuale primo cittadino, ha affermato di aver “affidato” quest’ultimo a una sorella del boss locale Antonio Capriati.
e) Il numero uno dell’ANCI ha provato a smentire fuori tempo massimo. Ma ha anche aggiunto che, quando era assessore comunale proprio ai Trasporti, l’ex magistrato si era effettivamente rivolto a qualcuno affinché Decaro venisse lasciato in pace.
f) Antonio Donatelli, Sindaco di Triggiano (provincia di Bari) eletto col sostegno delle liste civiche che fanno capo al Governatore della Puglia, è stato arrestato per corruzione elettorale. L’accusa è quella di aver beneficiato di 2.000 preferenze pagate fino a 50 euro l’una.
g) Nella stessa compravendita di voti sono coinvolti altri politici locali, tra cui Anita Maurodinoia, assessore regionale dem sempre ai Trasporti, che si è dimessa dal suo incarico.
Le conseguenze politiche del “caso Bari”
Ora, il candidato consideri che, dopo gli sviluppi del “caso Bari”, per l’ex bi-Premier volturarappulese non ci sono più «le condizioni per svolgere seriamente le primarie» demogrilline.
Ciò posto, il candidato ha tre secondi per commentare, prescindendo da termini quali “psichiatra”, il fatto che il Pd abbia tacciato Giuseppi di comportamento «incomprensibile» e «sleale».