Caso Cerciello Rega, carabiniere che fotografò imputato: “Unico modo per calmarlo”
Nuova udienza sull’omicidio del vicebrigadiere campano Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate nel quartiere prati a Roma tra il 25 e il 26 luglio del 2019
Nuova udienza sull‘omicidio del vicebrigadiere campano Mario Cerciello Rega, ucciso con 11 coltellate nel quartiere prati a Roma tra il 25 e il 26 luglio del 2019.
Il vicebrigadiere Silvio Pellegrini ha affermato che “quando Natale è arrivato in caserma erano momenti concitati, era agitato, insensibile ai richiami, tanto che io stesso ho avuto con lui una colluttazione e siamo finiti entrambi a terra. Lo ha detto durante l’udienza in Corte d’Assise. Il militare deve ora rispondere di segreto d’ufficio e abuso d’ufficio.
Tre Carabinieri indagati per reati intorno al caso Cerciello Rega
Avrebbe infatti scattato la foto che ritraeva Natale bendato e ammanettato, un’immagine che ha fatto il giro del mondo suscitando indignazione.
“Inviai la foto nella chat a 18 colleghi per informarli che i ragazzi erano stati fermati, non so chi lo avesse bendato ma era l’unico modo per calmarlo, inoltre dopo poco la benda si è sciolta da sola”, ha dichiarato Pellegrini.
Il primo ad essere stato individuato era stato Fabio Manganaro. Il carabiniere aveva bendato l’americano e che è accusato di abuso di autorità contro arrestati o detenuti.
Il collega Sandro Ottaviani è invece indagato per reato di falso.
Il luogotenente avrebbe mentito, dichiarando in una relazione firmata di suo pugno, di aver ricevuto la notte dell’omicidio la pistola di servizio dalle mani di Andrea Varriale mentre si trovava in ospedale. Varriale quella notte era con Cerciello ed era disarmato.
Le indagini hanno fatto luce sul fatto entrambi fossero disarmati durante il pattugliamento.
In base all‘articolo 120 del Codice Militare di Pace, i militari di turno anche se in borghese, devono essere obbligatoriamente in possesso dell’arma. Per questo le indagini proseguono sulla violata consegna dell’arma da parte di Varriale.
La prossima udienza è fissata per il 3 febbraio. In questa data quando saranno ascoltati gli imputati Gabriel Natale Hjorth e di Finnegan Lee Elder, una volta terminato per i due, l’isolamento da Covid-19.