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Caso Emanuela Orlandi, il fratello Pietro su Facebook: “Papa Francesco dica la verità”

Con un post, il fratello di Emanuela, scomparsa nel 1983, cerca nuovamente risposte: “E’ una verità che tutti aspettiamo”

Emanuela Orlandi

Emanuela Orlandi

Dopo oltre quarant’anni di attesa, dubbi e silenzi, Pietro Orlandi torna a rivolgersi a Papa Francesco con un nuovo appello pubblico. Domenica 2 marzo, attraverso un post su Facebook, ha chiesto al Pontefice di scrivere una lettera per rivelare la verità sulla scomparsa di sua sorella, Emanuela Orlandi, la quindicenne sparita nel nulla il 22 giugno 1983 a Roma.

Caso Orlandi, cosa ha scritto Pietro al Papa

“Papa Francesco ha scritto il testo dell’Angelus ed è andato anche a messa. Gli auguro di guarire quanto prima, nonostante la gravità del quadro clinico, ma se così non fosse, spero possa trovare anche la forza, oltre a scrivere il testo dell’Angelus, di scrivere una lettera, se non a me a mia madre, con quella verità che tutti aspettiamo. Un gesto che farebbe la storia del suo pontificato, differenziandosi dalle scelte di chi l’ha preceduto”, ha scritto Pietro Orlandi nel suo messaggio.

Parole forti, intrise di speranza ma anche di amarezza, che riportano alla ribalta uno dei misteri più oscuri della storia italiana e vaticana.

Da oltre quattro decenni, la famiglia Orlandi lotta per ottenere risposte sulla sparizione di Emanuela, avvenuta in circostanze ancora oggi non chiarite. Tra le numerose ipotesi avanzate negli anni, quella del coinvolgimento di ambienti interni al Vaticano è una delle più dibattute. Tuttavia, nonostante inchieste, testimonianze e nuove piste emerse nel tempo, il caso non ha mai trovato una svolta concreta.

Pietro Orlandi ha più volte sottolineato il rifiuto della Santa Sede di concedere udienza alla famiglia. L’unico incontro avvenuto tra lui e Papa Francesco risale ai primi mesi del suo pontificato. Secondo quanto raccontato dallo stesso Orlandi, il dialogo fu breve e deludente: il Pontefice si sarebbe limitato a dire “Lei sta in cielo”, una frase che Pietro ha interpretato come un segnale di rassegnazione, piuttosto che di reale volontà di chiarire i fatti. Da allora, nessun ulteriore confronto. Le richieste ufficiali della famiglia Orlandi per un incontro con il Papa sarebbero state sempre respinte.