Caso plusvalenze, non solo Juventus: proposte per un Calcio più sano
Si può proporre in modo realistico un calcio più etico e vicino alla gente?
Seguendo il pensiero del Presidente della FIGC, che ci relegherà tra gli “scienziati”, affermiamo con convinzione che il valore di un calciatore non può essere stabilito da un algoritmo. Tuttavia deve seguire il suo valore e le richieste del mercato in base alla storia calcistica.
L’indagine giudiziaria PRISMA: plusvalenze…non solo Juventus
Dopo l’indagine giudiziaria PRISMA, da parte della Procura della Repubblica di Torino, che ha visto coinvolta la Juventus calcio e dopo che l’UEFA ha preso in carico una “rivoluzionaria” riforma per evitare che nel conto dei ricavi delle Società sportive non confluiscano voci diverse dalle plusvalenze con flusso di cassa, sembra anche che altre società sportive siano sotto il mirino della magistratura.
Il lavoro di Gravina sembra essere rivolta a “generare delle cautele e delle precauzioni” ma non ci ha spiegato come. Speriamo che ci dirà chi finora ha beneficiato della mancata vigilanza e delle regole incerte.
Troppo alto è lo stile di vita del sistema calcio senza averne la disponibilità reale e trascurando la moralità e l’eticità delle sue azioni. E questo non accade solo in Italia. Si può evitare che i club calcistici nazionali si indebitino e poi falliscano o aggirino la legge?
Come evitare l’utilizzo delle Plusvalenze?
In che modo evitare l’utilizzo delle plusvalenze per diminuire le perdite della società là dove le somme da riscuotere aumentano il valore di mercato di un calciatore diverso da quello vero del la sua prestazione sportiva? Sembra che quando stabilito dall’UEFA nel 2009 sull’obbligo del pareggio di bilancio sia stato aggirato magistralmente dalle attuali norme che regolano i bilanci. Quindi, quali sono le soluzioni?
Una rapida e semplice è quella di regolare la vita della società attraverso un bilancio che preveda solo differenze tra entrate ed uscite.
Un po’ come avviene per le semplici ditte individuali poi, calcolare il valore del calciatore che è sempre in aumento, rispetto al periodo precedente, se la società lo mette in “vetrina” e quando vince un torneo o un trofeo o quando viene chiamato in Nazionale.
Qualche proposta per un Calcio più sano
Altra soluzione complementare è quella di regolamentare il tetto massimo di spesa per stagione. Quindi per l’acquisto di nuovi calciatori, fissandolo ad una somma massimo da calcolare sul valore dichiarato per ogni calciatore della rosa generale (prima squadra e giovanili).
Verranno così acquistati soltanto i calciatori necessari e non si perpetreranno ingiusti acquisti in corso “d’opera”, a metà campionato. E con questo ci riferiamo al mercato di dicembre/gennaio, che spesso danneggiano alcune società, quelle di per sé “povere e indebitate”.
Per non parlare, analizzando a fondo questi comportamenti, anche dell’immoralità da parte di alcuni calciatori che, attratti sempre più da superiori guadagni, vanno a falsare il campionato ed a “ricattare” le società.
Spesso, queste azioni sono solo di disturbo per indebolire e svilire determinate squadre di calcio e ciò si vede nei tanti fatti già acclarato dove, molti calciatori acquistati e pagati profumatamente, restano in panchina fino al termine del campionato.
Come evitare campionati falsati
Noi ci abbiamo lavorato a cercare di risolvere le tante “magagne” del mondo del calcio, senza addentraci proprio nei meandri, con una semplice ma efficace idea.
Suggerendo una soluzione per rendere più umano il mondo del calcio e per evitare speculazioni e azioni immorali, solo al rialzo, e risolvere nel miglior modo possibile e presto il gravoso problema che, purtroppo solo oggi, è sotto la lente di ingrandimento della Procura. Ma che forse è da molti già da tempo conosciuto. Gli azionisti delle società quotate in borsa sapranno, allora, veramente conoscere come vengono spesi i loro denari investiti. E se i risultati finali non dovessero portare la “squadra” agli allori non sarà più automatico l’utilizzo del plusvalore.
Aspettiamo da altri proposte e soluzioni, magari più valide delle nostre. Sempre che, la volontà, sia quella di vedere e vivere un Calcio più umano e più vicino alla gente.
Alessandro Spaziani