Roma, caso scontrini: Marino è indagato?
Sembrava esserne uscito illeso e indenne. Invece, questa mattina, dal quotidiano LaRepubblica trapela un nuovo dettaglio: secondo quanto riferisce il quotidiano, Marino sarebbe indagato per la vicenda degli scontrini
Dapprima ci furono gli esposti del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia, poi l’apertura di un fascicolo di indagini – senza indagati e senza ipotesi di reato – da parte della Procura. Il tutto, per alcune spese che sarebbero state fatte dal sindaco Marino con la carta di credito del Comune di Roma. Quindi, seguirono le dimissioni del sindaco, che – spiegò – aveva voluto rassegnarle per presentarsi dai magistrati e dire quanto sapeva.
Sembrava esserne uscito illeso e indenne. Invece, questa mattina, dal quotidiano LaRepubblica trapela un nuovo dettaglio: secondo quanto riferisce il quotidiano, Marino sarebbe indagato per la vicenda degli scontrini. Particolare che troverebbe conferma anche nelle parole del suo legale, il quale però taglia corto dicendo che si tratterebbe di un “atto dovuto”, ovvero facendo intendere che, a indagini aperte e ancora in corso, i magistrati sono tenuti a non escludere ipotesi alcuna. E d’altra parte, indagato non vuol dire, in effetti, colpevole.
La linea di Marino, fino a oggi, è stata sempre quella di respingere al mittente ogni accusa: ha sostenuto di non aver mai utilizzato denaro pubblico a scopi privati. Inoltre, in un’intervista rilasciata a LaRepubblica, ha spiegato: “Io lasciavo le ricevute sui tavoli della mia segreteria e per me finiva lì”. Ma non è uno scaricabarile, precisa: “Sono persone che hanno fatto il loro meglio e in buona fede, dovendo giustificare nella primavera del 2014 spese di undici mesi prima, utilizzando la mia agenda elettronica”.