Cassa integrazione: “Il rischio ritardi è gravissimo”. Carpano spiega perché
Carpano: “Abbiamo detto sin dall’inizio della pandemia che il modo in cui il Governo gestiva i pagamenti della Cassa Integrazione, non avrebbe funzionato”
“Come Azione abbiamo detto sin dall’inizio della pandemia che il modo in cui il Governo gestiva i pagamenti della Cassa Integrazione, che fosse in deroga o normale, non avrebbe funzionato.
Abbiamo fatto una proposta. In particolare sulla deroga. Abbiamo detto che forse i permessi retribuiti potevano funzionare meglio e far aspettare meno le persone che dovevano ricevere i singoli assegni. Ma il governo non ci ha ascoltato.
E abbiamo quindi fatto un calcolo. Quant’è il totale delle persone che aspettano la Cassa Integrazione, che sia in deroga, che sia ordinaria o che siano invece i fondi diversi. B
Bene, è uscito fuori un numero molto preoccupante.
Sono circa 1 milione e mezzo le persone che a vario titolo aspettano la cassa integrazione dall’INPS. Un milione e 200mila persone aspettano che l’INPS dica se la loro domanda è valida o non valida. Cioè finché l’azienda non riceve questo messaggio dall’INPS, l’azienda non può inviare i singoli IBAN dei loro lavoratori. E quindi sono persone nel limbo. Molte di queste persone aspettano da marzo. È veramente un dato drammatico. Poi ci sono invece 70mila persone quasi che hanno ricevuto dall’INPS il via libera, quindi hanno IBAN, dati personali. Tutto è pronto per il pagamento ma nulla viene ancora fatto. E poi ci sono 180mila persone che hanno preso una parte della Cassa Integrazione ma ne aspettano un’altra.
Bene, questo è il quadro dell’INPS.
Poi ci sono invece i fondi che dipendono dal Ministero del Lavoro. Cioè che aspettano degli stanziamenti così che possono pagare i loro aderenti. Sto pensando ad esempio al fondo degli artigiani. Il fondo con il quale vengono pagate le casse integrazioni dei dipendenti delle imprese artigiane.
Ci sono 500 milioni di euro che mancano. Quindi questo fondo degli artigiani non può pagare tutta la cassa integrazione di Maggio. Anche questa è una situazione veramente inaccettabile. Che sta mettendo moltissime persone in difficoltà.
Allora noi come Azione cosa facciamo. Tre cose.
Continuiamo a dire che i permessi retribuiti vanno sostituti alla Cassa Integrazione in Deroga.
Secondo, andiamo in Parlamento a dire che servono subito quei 500 milioni di euro perché la gente non può più aspettare.
E terzo continuiamo a dire che la politica è gestione. Perché altrimenti le parole rimangono parole, e i fatti non accadono”.
Francesco Carpano, Responsabile Servizio Studi Azione