Cecagna, abbiocco e pennichella: i modi di dire hanno delle definizioni precise | Solo un vero romano le conosce
Cecagna, abbiocco e pennichella, le loro definizioni top. Solo i veri romani le conoscono.
Paese che vai usanza e modi di dire che trovi. In realtà in Italia, che è da sempre fonte di vivo interesse per turisti provenienti da tutto il mondo, ce ne sono tantissimi che variano, e pure con una certa disinvoltura per la verità, tra regione e regione oltre che di città in città. Anzi, talora persino da un paese all’altro ce ne possono essere.
Insomma, di cosa da sapere, amare e conoscere ne esistono a iosa. E la Città Eterna che ha sempre il suo insindacabile fascino e merita più di una visita, non ne è esclusa. Anzi! Basti pensare ai coloriti modi di dire che solo i romani veraci conosc0no e che per un avventore risultano decisamente coloriti.
Molti li conosciamo grazie alla messa in onda di svariate fiction come, per esempio, i mitici Cesaroni. E così, pian piano, hanno iniziato a far parte del nostro gergo quotidiano anche se abitiamo da tutt’altra parte, magari pure al Nord. Resta comunque il fatto che sovente non conosciamo le grandi differenze tra alcuni termini come nel caso di cecagna, abbicco e pennichella.
Cecagna, che cosa significa secondo un romano doc
Cominciamo con il dire, per dovere assoluto di cronaca, che il primo termine è il meno conosciuto. Con esso si indica quella botta di sonno, per dirla in maniera alquanto colorita e pittoresca, che ti può cogliere all’improvviso, soprattutto la sera. Magari stai guardano un film o una serie alla televisione ed ecco che le palpebre iniziano a chiudersi.
La sua nascita ha racconti nebulosi ma si sa per certo che nell’egemonia della sua parola c’è la cecità. In poche parole è come se in quei momenti, vinti da un sentimento pazzesco e irresistibile di stanchezza, siamo al buio. E gli altri due termini, ovvero abbiocco e pennichella che cosa stanno esattamente a indicare?
Le differenze sostanziali tra abbiocco e pennichella
Nel primo caso si parla di quella richiesta di sonno che il nostro corpo ci fa percepire in maniera bella tosta. E codesta, ve lo diciamo molto ma molto chiaramente, non ha nemmeno la minima intenzione di diminuire o di andarsene nemmeno dopo la bevuta di una o di due tazzine di caffè. La sua etimologia ci riporta al gesto di accoccolarci come una chioccia mentre sta covando le sue uova.
Infine, la pennichella deriva direttamente da termine latino pendiculare che proviene a sua volta del verbo pendere. Dunque quando siamo colti da essa abbiamo la sensazione di dondolare da una parte all’altra. E ciò che ci può capitare dopo un pasto abbondante o una bevuta di un paio di bicchieri di vinello fresco. A quel punto in genere scatta un breve sonnellino.