Censura alla Russia, anche a cultura, spettacolo e sport. E’ giusto che paghino per Putin?
Censurare un corso su Dostoevskij, per l’invasione della Russia in Ucraina è come vietare i film di Bruce Lee, se la Cina invadesse Taiwan
Chiunque ritenga che l’omertà sia sinonimo di vigliaccheria e che chi si astiene dall’esprimere pubblicamente la propria opinione in merito a fatti gravi sia un codardo, dovrebbe forse fermarsi a riflettere. E’ vigliacco un padre di famiglia siciliano che eviti di manifestare il proprio dissenso nei confronti della mafia se questo dovesse rappresentare gravissime ripercussioni sull’incolumità dei propri cari?
E’ codardo il cittadino birmano all’estero che si astenga dal manifestare contro il proprio paese sapendo che ciò potrebbe comportare l’uccisione della propria famiglia in patria?
Promuovi fake news? In galera!
E’ notizia di oggi che in Russia la Duma (Assemblea rappresentativa russa) pare abbia approvato una nuova legge che prevede la reclusione fino a quindici anni per chiunque diffonda false notizie sulla guerra in atto.
Chiunque nell’ex Unione Sovietiche finisse in carcere per aver violato questa legge sarà probabilmente considerato dagli oppositori di Putin come un eroe. Chi invece decidesse di tacere sarebbe da etichettare come codardo o pro Putin? E’ facile può giudicare una scelta simile? Chi sarebbe disposto, per amore della verità, a marcire in galera per anni abbandonando la propria famiglia a ripercussioni molto probabili da parte di un regime e ad estreme difficoltà finanziarie?
Le prime vittime di una guerra sono i civili inermi. Non vi è dubbio.
Ma le popolazioni non muoiono solamente sotto i bombardamenti. Muoiono anche di fame.
Le sanzioni alla Russia fanno male soprattutto al popolo
Le sanzioni imposte alla Russia non colpiscono esclusivamente Putin e gli oligarchi. Ma si abbatteranno inevitabilmente anche su cittadini Russi, Ucraini, europei, di mezzo mondo. Servirà a far cessare le ostilità? Servirà a qualcosa?
Le sanzioni si stanno abbattendo anche sui cittadini russi in vita, sotto forma di svalutazione del rublo, dell’aumento spaventoso dl costo della vita all’impennata del prezzo dei carburanti per spostarsi o riscaldarsi. Ma anche, paradossalmente e senza utilità alcuna, anche su russi defunti da anni se non da secoli.
Russia, Ucraina e Dostoevskij
Sospendere un corso su Dostoevskij, morto nel 1881, per punire l’intervento bellico in Ucraina sarebbe come vietare i film di Bruce Lee, sebbene il paragone sia insostenibile sul piano culturale, nel caso in cui la Cina decidesse di invadere Taiwan.
All’indomani dell’11 settembre avremmo dovuto forse escludere dalle manifestazioni sportive tutti gli atleti e le squadre dei paesi musulmani che non si fossero pubblicamente schierati, uno a un contro l’attacco alle torri gemelle? E comunque nessuno si prese la briga di occuparsi di un’inchiesta simile.
Basandoci su questi parametri e criteri decisionali, la coppa d’Africa sarebbe giocata da un paio di squadre di calcio giacché oltre la metà dei paesi del continente nero sono governati da dittatori sanguinari, ricchi oltre l’immaginabile, che tuttavia lasciano i propri cittadini vivere in condizioni di povertà inumana. Pensate che i calciatori di quei paesi, se intervistati dalle tv internazionali che chiedessero loro di esprimersi in merito ai propri governanti, si lascerebbero andare a critiche?
Oltretutto ognuno dovrebbe essere libero di avere un personale pensiero non necessariamente condivisibile o accettato dalla pubblica opinione. Si chiama libertà di espressione.
Quando scoppiò il Covid, in moltissimi, associando il nuovo virus ai mercati di carni animali a Wuhan, espressero parole pesantissime fino ad augurare la morte ai cinesi colpevoli e responsabili, secondo loro, di aver provocato la pandemia nutrendosi di carne di cani. Come se nei paesi musulmani desiderassero la morte degli italiani in caso di peste suina.
La censura nello sport
Escludere le squadre di calcio Russe e Bielorusse dalle competizioni internazionali serve a qualcosa? Fermerà la guerra? Musicisti, atleti e scrittori (defunti da anni) messi al bando. Queste azioni rappresentano una possibile e concreta soluzione al conflitto Russo-Ucraino?
Che cosa sarebbe accaduto se per punire la mafia, la FIGC, l’UEFA o la FIFA avessero deciso di escludere dai tornei calcistici il Palermo, il Messina, o per colpire l’’ndrangheta avessero retrocesso la Reggina e il Crotone, oppure, per boicottare la camorra, fossero stati sospesi dal campionato il Napoli e l’Avellino?
Nel film Fuga per la vittoria ,in un campo di concentramento tedesco Il maggiore Von Stein (interpretato da Max Von Sidow) e il capitano John Colby, prigioniero inglese (interpretato da Michael Caine) discutono di calcio e l’ufficiale della Wehrmacht si rivolge all’ufficiale inglese dicendogli : “ Se le nazioni potessero affrontarsi su un campo di calcio non sarebbe una soluzione? “.
In realtà qualcosa del genere accadde durante la prima guerra mondiale ma durò lo spazio di un 25 dicembre del 1914, quando una breve tregua fu stabilita tra i soldati francesi, inglesi e tedeschi che decisero di festeggiare il Natale scambiandosi doni e giocando una partita di calcio. Per poi riprendere i combattimenti il giorno seguente.
Sarà banale ma forse sarebbe piè intelligente intervenire e chiudere la stalla prima che i buoi fuggano.
“Non esiste un modo onorevole di uccidere, né un modo gentile di distruggere. Non c’è niente di buono nella guerra, eccetto la sua fine “ .
(Abraham Lincoln)