Che ne sarà della Chiesa, morto Benedetto XVI? Dubbi e risposte
Sono state poste alcune domande intelligenti sulla presunta rinuncia di papa Benedetto XVI. Risponde punto per punto Andrea Cionci
Il collega Americo Mascarucci, sul blog del decano dei vaticanisti Marco Tosatti, ha posto alcune domande intelligenti sulla Magna Quaestio riguardante la presunta rinuncia di papa Benedetto XVI. Vogliamo qui rispondergli nel merito dei suoi dubbi.
Benedetto XVI: a tu per tu Mascarucci – Cionci
Mascarucci. Sto seguendo con interesse il dibattito su Stilum Curiae, relativamente alla questione della rinuncia di Benedetto XVI. Non sono un canonista, l’ho sempre scritto e ribadito, quindi non entro nel merito delle diatribe relative al munus e al ministerium; lascio questo compito agli esperti. Le mie considerazioni sono, diciamo così, molto più “terra-terra” e legate a motivazioni meno canoniche e più pratiche. E allora, pur non avendo mai denigrato il lavoro del collega Andrea Cionci che anzi stimo e considero un valente giornalista d’inchiesta, mi sono spesso posto delle domande.
Cionci. Ma se il nodo della questione è canonico, se tutto ruota intorno a una Declaratio che è stata fraintesa, non ci possono essere altre questioni più pratiche che possano prendere il sopravvento. Sarebbe come affrontare il caso dell’attentato a JFK prescindendo dall’indagine su chi ha sparato. Quindi, siccome i giornalisti non sono canonisti, essi si devono rivolgere agli specialisti e poi tirano le somme. Peraltro, l’aspetto linguistico del Codice Ratzinger è tranquillamente alla portata degli operatori della comunicazione.
Se davvero esiste la possibilità che le dimissioni di Benedetto siano invalide e l’elezione di Bergoglio nulla, come mai nessuno all’interno della Chiesa ha mai sentito il bisogno di vederci chiaro? Mi riferisco in particolare ai tanti cardinali che in questi anni hanno assunto posizioni molto critiche nei confronti del pontificato bergogliano e in certi casi sono addirittura arrivati a denunciare il rischio di eresia dietro certi pronunciamenti del pontefice regnante. […] Non è invece legittimo pensare che codesti cardinali non hanno mai preso in considerazione la cosa, semplicemente perché sanno benissimo non stare in piedi?
Le dimissioni di Benedetto XVI sono valide?
Cionci. Ciò non avviene perché 1) molti cardinali non hanno capito. Vanno in crisi appena leggono che Benedetto scrive “ho validamente rinunciato al mio ministero” come anche tanti giornalisti. 2) Hanno paura, anche per la propria vita, e non hanno tutti i torti. 3) Sono terrorizzati (soprattutto i tedeschi) dallo scisma, mentre è esattamente quello di cui ha bisogno la Chiesa: espungere il male e la massoneria. 4) Non vogliono rischiare la poltrona. 5) Sono vittime di quel vecchio modo di pensare ecclesiastico manzoniano del “non dare scandalo, sopire, troncare, sopire”. Una strategia fallimentare perché la Chiesa ha proprio bisogno di un mega-scandalo per purificare il mondo. A Bergoglio è legato il deep-tutto mondiale: crolla lui, crollano tutte le imposture.
Mascarucci. Si dice che Benedetto abbia fatto questa mossa per salvare la Chiesa e scismare la corrente modernista, dandole l’illusione di aver conquistato il governo della Chiesa. Benissimo, ma davvero possiamo credere che Ratzinger non abbia pensato ai fedeli? Ha lasciato che milioni di cattolici nel mondo fossero ingannati da un falso papa, ricevendo sacramenti invalidi? La risposta è che papa Benedetto ha parlato in codice mettendo in guardia i fedeli. Benissimo anche questo, ma possibile che di colpo Ratzinger abbia pensato che tutti i cattolici del mondo erano improvvisamente diventati degli esperti teologici e quindi in grado di comprendere i suoi messaggi cifrati? E quelli che non li hanno compresi, non in malafede ma perché non dotati della giusta competenza o preparazione storica, teologica e dottrinale, sono tutti condannati all’inferno?
La figura del Falso Profeta
Cionci. Per gli inconsapevoli esiste il Supplet Ecclesia, dottrina che rende validi e leciti i sacramenti. Chi non sa nulla dei papi, non è neanche troppo deviato dalle storture e dalle inversioni di Bergoglio. Per il resto, era necessario separare il grano dalla zizzania e fare in modo che in consapevoli venissero scremati in una nuova elite di veri credenti. Del resto, la Bibbia contempla la figura del Falso Profeta, al quale molti avrebbero dato retta. E’ un discorso di libero arbitrio, di rivoluzione interiore, di libera scelta, di selezione e di rinascita. Cristo parlava solo a chi aveva orecchie per intendere: vogliamo dire che Lui stesso ha condannato tutti quelli che non lo capivano? Peraltro, oggi la questione è stata spiegata “coi pupazzetti”, in 400 articoli, in un libro tradotto in quattro lingue, perfino in una favola. Quindi non ci sono più scuse.
Mascarucci. Si dice che Benedetto in questo modo avrebbe salvato la vera Chiesa dalla falsa Chiesa. Ora, con tutto il rispetto e senza offesa per nessuno, possiamo davvero ritenere che papa Benedetto possa aver individuato la vera Chiesa in sacerdoti come don Minutella, don Roncaglia, le mistiche delle celesti cappelle? Che per altro si fanno la guerra fra di loro a suon di scomuniche reciproche? Possiamo davvero pensare che la salvezza della Chiesa possa dimorare in chi segue gli uni e gli altri? O forse è arrivato il momento di smetterla di accomunare Benedetto XVI a personaggi che, sempre senza offesa per nessuno, il Papa emerito non ha mai neanche preso in considerazione?
Codice Ratzinger: i messaggi criptati di Benedetto XVI
Cionci. “Il Signore – disse Benedetto alla sua elezione – si serve anche di strumenti insufficienti” per quanto don Minutella sia una figura eroica e preparata, ingiustamente denigrata per i suoi toni giustamente accesi, alla quale la storia dovrà inchinarsi. Così come per un umile, ma coltissimo fraticello come fra Bugnolo. Basti poi pensare che la decrittazione dei messaggi del Papa è stata affidata a un comune giornalista normo-ragionante e non a un sapiente porporato o vaticanista di grido.
Se pensiamo che un importante cardinale si stupì perché Benedetto salutava ancora con la sua benedizione apostolica, senza farsi nemmeno una domanda… Se pensiamo che Valli e Tornielli si sono bevuti la storiella della veste bianca conservata in assenza di talari nere… Forse il Papa ci ha sopravvalutato tutti. Ma alla fine è andata. Ora siete chiamati anche voi a fare la vostra parte. Se tutti gli intellettuali gridassero all’unisono la verità, l’antipapato di Bergoglio avrebbe i giorni contati.
Mascarucci: Le rivelazioni di Padre Georg contenute nel suo libro parlano chiaro e dimostrano che Ratzinger ha sempre considerato Bergoglio il suo legittimo successore. Vero è, come ha confermato lo stesso Tosatti nell’intervista che ho avuto il piacere di fargli, che il segretario particolare di Ratzinger si è contraddetto rispetto a precedenti dichiarazioni, ma se è credibile quando parlerebbe in codice Ratzinger, perché non dovrebbe esserlo altrettanto quando riferisce che c’è stato sempre un solo papa e si chiama Francesco? Come mai nel giro di pochi giorni padre Georg è passato dall’essere il più fedele servitore di papa Benedetto nel rilasciare messaggi in codice Ratzinger, a divenire persona poco affidabile o interessata unicamente al proprio tornaconto personale?
Il ruolo di Padre Georg
Cionci. Papa Luciani lo hanno fatto fuori. A Giovanni Paolo II hanno sparato. Benedetto XVI è stato tolto di mezzo. Il segretario di una papa in prigionia, che appena può lancia delle richieste di aiuto direi che sia da prendere sul serio solo in quei momenti, e non in quelli in cui assume un profilo politicamente corretto. Mons. Gaenswein, oggi, peraltro, privo della pur debole protezione di Benedetto, per quanto ne sappiamo potrebbe essere stato minacciato, comprato, sedotto con prospettive di carriera, o stare perseguendo un’altra strategia rispetto a quella indicatagli da Benedetto, o una che non riusciamo a capire. Qui le mie argomentazioni sul perché quel libro contraddittorio non va preso sul serio.
Mascarucci. Ultima considerazione: quando Benedetto ha deciso di rinunciare invalidamente al pontificato, lo ha fatto avendo la palla di vetro e sapendo già cosa sarebbe accaduto nel conclave? Un angelo dal cielo gli è apparso annunciandogli che il papa sarebbe stato Bergoglio? Se come tutti ipotizzavano fosse stato eletto Angelo Scola? Che avrebbe fatto a quel punto Benedetto? Siccome era un cardinale a lui gradito avrebbe corretto la Declaratio rendendola valida?
Cionci. A parte che Scola è passato con Bergoglio, ma Benedetto, innanzitutto, pressato a quel modo a togliersi di mezzo, aveva una certezza del 99% che sarebbe stato eletto Bergoglio, o uno della cricca di San Gallo. Ma se fosse uscito un cardinale onesto, ai primi dubbi sulla Declaratio, sarebbe subito andato da Benedetto per chiedere chiarimenti e lui, nel caso, rassicurato per l’onestà dimostrata, avrebbe abdicato davvero, sicuro di lasciare la Chiesa, con un nuovo conclave, a un sant’uomo che sarebbe stato rieletto alla grande. Invece, a Bergoglio, il fatto di avere o meno il munus, e con esso l’assistenza di Dio, non interessa minimamente.
Il ruolo di Bergoglio
Mascarucci. Forse è il caso di riconoscere con grande onestà intellettuale che, volenti o nolenti, il papa è Francesco e che la sua elezione non è stata affatto un errore dello Spirito Santo. O forse lo fu l’elezione di Giovanni XXIII e di Paolo VI, i papi del Concilio da cui sono iniziati tutti i problemi della Chiesa? Ma poi sono arrivati Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e ciò non vuol dire che dopo questo pontificato decisamente controverso non possa arrivare un grande pontefice come i precedenti. Basta avere fiducia nel Signore e pregare. Forse un giorno capiremo anche perché ci è toccato un papa come Bergoglio.
Cionci. Forse è il caso di leggere prima “Codice Ratzinger”, “Benedetto XVI: papa emerito?” di Estefania Acosta e di sentire dei canonisti indipendenti. Come fa Mascarucci a dire che, da un lato non si vuole interessare della questione canonica e poi, così a passare un colpo di spugna accettando la legittimità di Bergoglio sulla base di considerazioni accessorie? I giornalisti non sono specialisti di diritto canonico, ma per questo si documentano presso esperti, il più possibile liberi.
E’ chiaro che se chiedete se Bergoglio è un vero papa a Mons. Sciacca, o al card. Ghirlanda canonisti vaticani difensori di Bergoglio, che dovranno mai dirvi? Vi diranno che munus è sinonimo di ministerium e quindi Benedetto rinunciando al ministerium ha rinunciato pure al munus. Un po’ come dire che se il nonno ha lasciato loro la bicicletta, “bicicletta” è sinonimo di “appartamento in centro” e quindi loro devono ereditare la casa. Peraltro, secondo Mascarucci, uno si può sposare lasciando però che il matrimonio entri in vigore dopo 17 giorni? Elezione e abdicazione fanno parte dei cosiddetti atti puri e non possono essere differiti per una questione di diritto divino.
Inoltre, in ottica di fede, un papa può essere cattivo come persona, immorale, corrotto, ma mai andare contro la dottrina. E qui non siamo alle appena eretiche e involontarie sbavaturine monotelite di papa Onorio, siamo di fronte a un’organizzata demolizione del cristianesimo tutto.
Dovete capire che questo argomento è tabù: è spaventoso non se ne può parlare. Il sottoscritto è censurato ovunque, perfino dai motori di ricerca. Tutti hanno paura, un terrore che vive di vita propria, come un’eggregora, anche al di là del necessario. Ma non abbiate paura: Bergoglio è un gigante dai piedi d’argilla, perché non ha le carte in regola. Basta un soffio.
Da ultimo, il fatto che ora possa, o meno uscire una dichiarazione postuma e risolutiva di Benedetto XVI non è dirimente, anche se sarebbe una benedizione. Ci sono stati diversi antipapi che sono stati dichiarati tali dopo secoli, sulla base degli studi fatti dai canonisti. Tutto è stato già risolto l’11 febbraio 2013 con un Declaratio che abbiamo compreso realmente dopo 8 anni di studi e che non era un’abdicazione. Oggi tutto dipende solo dal volere o meno affrontare la questione.
Foto di Claudio Pasquazi