Chef e Ristoranti: 15 domande per Massimo Riccioli – Roma
L’amore per il rugby, la passione per l’arte e il cinema, la cosa che più lo fa arrabbiare: Chef Massimo Riccioli si racconta
I più assidui tra i lettori del nostro giornale ricorderanno che in passato abbiamo più volte descritto e raccontato La Rosetta. Aperto nel 1966 da Carmelo Riccioli, è stato il primo ristorante a Roma a servire menù a base esclusivamente di pesce.
Un riferimento del gusto a Roma
A due passi dal Pantheon, La Rosetta è oggi certamente uno dei punti di riferimento del gusto, più famosi della Capitale, anche in virtù di una sapiente tecnica rinnovata negli anni che, andando incontro alle esigenze della contemporaneità, non ha mai dimenticato di fare leva su una consolidatissima tradizione culinaria.
Tra tradizione e innovazione
Per questo, Massimo Riccioli, patron del ristorante, ha recentemente pensato di abbinare alla cucina italiana di tecnica e di primissima materia prima, la possibilità di gustare anche il cosiddetto “pesce povero”, con una proposta semplice e tradizionale, spesso poco valorizzata. Un’iniziativa che non dimentica al contempo di strizzare l’occhio all’imperante moda del sushi, vero e proprio fiore all’occhiello del gusto contemporaneo.
Per il nostro format, “15 domande per” abbiamo parlato naturalmente con il padrone di casa, chef Massimo Riccioli.
Genere musicale preferito?
“Il Blues”.
Squadra del cuore?
“Leinster Rugby”.
Cosa le piace mangiare?
“Pane bruschettato caldo, con olio evo siciliano del belice”.
Quale personaggio, maschile o femminile, inviterebbe a cena e perché?
“Mario Schifano per il suo enorme talento e la sua storia. Se fosse contemporaneo invece, Alain Ducasse. Parleremmo tutto il tempo di cucina”.
Vino bianco o rosso?
“Champagne Blanc de noire”.
Cosa fa nel tempo libero?
“Leggo e passeggio. In alternativa, vedo film. Intanto, cresco una figlia di 13 anni”.
Un collega dal quale ruberebbe una qualità che le manca?
“Ruberei ad Heinz Beck la dedizione al lavoro”.
Nella modo di vestire quotidiano, meglio elegante o casual?
“Casual di qualità”.
Il piatto nel quale si sente imbattibile?
“I primi e i risotti”.
Un suo pregio e un difetto in cucina e nella vita?
“Detesto impiattare e amo cucinare il pesce. Non riesco ad ascoltare le cose ovvie e retoriche. Mi entusiasmano Arte e Intelligenza”.
Se fosse un personaggio storico sarebbe?
“Enrico Mattei”.
Una qualità imprescindibile nel suo lavoro?
“La concentrazione e la velocità soluzionante esecutiva”.
Se non avesse fatto questo lavoro cosa avrebbe fatto?
“Il Regista”.
Cosa assolutamente non deve fare un cliente?
“Guardarmi con fare supponente, dall’alto verso il basso”.
Cosa la fa più sorridere, cosa più arrabbiare?
“Mi fa sorridere lo stimolo ironico del contatto umano. Mi fa arrabbiare la stupidità e chi non riconosce un errore o una responsabilità”.