Chi conduce “Live, non è la D’Urso”? Sembra condotto dalla famiglia Favoloso
Nel corso dell’ultima puntata di Live non è la D’Urso, l’ex della Moric sembrava poter disporre a proprio piacimento della trasmissione
“Due pesi e due misure”, non sembra essere solo un vecchio detto, ma una sostanziale differenza di trattamento e considerazione da parte della conduttrice di Live non è la D’Urso, sia nei confronti di Luigi Favoloso (ex fidanzato di Nina Moric) e family, con tanto di mamma in studio nei panni di indossatrice nel corso del programma, che nei riguardi di Pietro Delle Piane, attore e attuale fidanzato di Antonella Elia. Mentre al primo sembra essere concesso di tutto e di più, al punto di permettersi di apostrofare le frasi proferite da luminari del settore, Gianluigi Nuzzi, per fare un esempio, come delle vere e proprie “corbellerie”, per rimanere nei limiti di un linguaggio praticabile e permettendogli ripetutamente senza limitazione alcuna di esprimersi con appellativi che oltre ad essere scurrili e di cattivo gusto, non appaiono certamente consoni ad un programma di prima serata e che peraltro si fregia di voler garantire un linguaggio educato e non offensivo. Al secondo nulla sembra permesso al punto di ribadire ciclicamente al fidanzato della Elia, la solita frase da parte della conduttrice, “Ricorda che qui sei in casa mia”, frase mai pronunciata nei confronti dell‘ex della Moric.
Nel corso dell’ultima puntata di Live non è la D’Urso, l’ex della Moric sembrava poter disporre a proprio piacimento dello spazio televisivo come un vero e proprio padrone di casa, dettando i ritmi della trasmissione, gestendo chi e come dovesse intervenire, al punto di impartire l’ordine cronologico degli interventi sia chi dovesse lasciare spazio agli altri e fare a meno di intervenire, ritenendosi a volte inutili gli interventi di alcuni ospiti invitati proprio per porre domande e senza essere mai oggetto di rimbrotto alcuno. Di contro nei confronti di Pietro Delle Piane è stato dapprima chiuso il microfono per poi essere liquidato con l’ormai famoso “Salutame a soreta” da parte della conduttrice. Riteniamo che un po’ più di equità nei confronti di chi si invita nella propria trasmissione possa rappresentare una delle caratteristiche principali di un programma che fa dell’uguaglianza il proprio fiore all’occhiello.
di Marco Vittiglio, giornalista e critico televisivo