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Chi e cosa minacciano la famiglia?

Ne parliamo con Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, in occasione della prima Marcia per la Famiglia a Roma

Anche a Roma, come a Parigi, si marcia per la famiglia. E, sebbene il parterre sia decisamente più ristretto, c’è comunque tanta determinazione. Nel giorno in cui Manif pour tous, associazione che si è conquistata la simpatia del 23% dei francesi, torna a ribadire la sua contrarietà alla gestazione per altri (Gpa) e alla procreazione medicalmente assistita (Pma), ma anche alla eventuale riduzione di alcune prestazioni e sussidi a sostegno dei nuclei familiari, nella Capitale ha luogo la prima Marcia per la Famiglia. Siamo lontani dalla partecipazione parigina, circa 70.000 manifestanti, ma durante il tratto di strada da piazza Cola di Rienzo a piazza Risorgimento, i duecento ‘attivisti per la famiglia’ dimostrano entusiasmo e molti passanti finiscono con l’aggregarsi.

Tra le fila dei dimostranti, oltre ai promotori de Il Popolo della Famiglia, ci sono anche i giovanissimi del Comitato della Famiglia, associazione romana che negli ultimi dodici mesi ha messo a segno decine di blitz, occupando simbolicamente le aule municipali di mezza Roma per dire ‘No al registro delle unioni civili’, ma anche i volontari di Notizie ProVita. Proprio con Notizie ProVita, e in particolare col suo presidente, Toni Brandi, abbiamo il piacere di scambiare quattro chiacchiere alla fine del corteo.

“Siamo nati due anni fa  –  spiega Brandi  –  sotto ispirazione di Chiara Corbella Petrillo, lei ci ha suggerito questa battaglia”. Chiara Corbella, morta il 13 giugno del 2013 all’età di ventotto anni, è diventata il simbolo degli antiabortisti e, più in generale, di tutti quelli che intendono promuovere la vita come valore e non come mero accadimento biologico. Per queste persone vita fa rima con famiglia e Chiara è la loro bandiera. La giovane, come racconta la sua storia che ha fatto il giro del mondo, non si è voluta sottoporre ai cicli di chemio e radioterapia così da portare a termine la gravidanza. Chiara ha incarnato, senza dubbio, una testimonianza di dedizione e amore verso quella che Brandi e i suoi definiscono “cellula fondamentale della società”: la famiglia.

Ma da cosa, precisamente, va salvaguardata la famiglia? Quali, nel 2014, le minacce? Secondo Brandi, essenzialmente sarebbero due. Due correnti di pensiero, “quella neomarxista che si riferisce alla scuola filosofica e sociologica di Francoforte, creata da Lenin nel 1920, che si è unita col pansessualismo freudiano ed insieme ad esso mira a scardinare la società tradizionale, quindi la vita e la famiglia”. Questa corrente di pensiero, i cui massimi esponenti furono M. Horkheimer, T.W. Adorno, H. Marcuse, J. Habermas, sarebbe il fondamento della ‘teoria del gender’ o “rivoluzione del genere, dove il sesso biologico non ha più importanza ed i bambini vengono educati sin dalla giovane età a decidere cosa essere”  –  spiega Brandi.

Il secondo fattore di minaccia per la famiglia tradizionale è di tipo “semplicemente materialistica”  –  sostiene Brandi. Si tratterebbe dei poteri finanziari che fanno miliardi di profitto tramite l’industria della fecondazione in vitro, del porno, della droga, de condom e dell’eutanasia”, la potenza di simili lobbies permette a queste ultime di manipolare “stampa e politici che si schierano contro la vita”, proprio come alcuni lamentano stia accadendo a Roma ad opera del sindaco Marino, prosegue il nostro interlocutore. Questo, denunciano gli attivisti, è ciò che si nasconde dietro alle insistenti richieste di diritti da parte della comunità LGBT, in Italia come in tutto il mondo. E’ facile da dimostrare, sostiene Brandi. Basta conoscere il diritto per accorgersi che “tutti i diritti domandati dagli omosessuali già ci sono. Tutti tranne la reversibilità”.

Altra storia, invece, riguarda il matrimonio, che presuppone l’unione di un uomo e di una donna. “I matrimoni contratti all’estero sono irregolari. Vi sono due risoluzioni della Corte Costituzionale, una del 2010 e l’altra del 2014, a stabilirlo”, prosegue Brandi che, con l’aiuto dei Giuristi per la Vita, ha denunciato il sindaco ed il Consiglio comunale di Empoli per aver registrato alcuni matrimoni tra persone dello stesso genere sessuale contratti all’estero”.

Adesso Brandi ci saluta, ci dice che “ProVita non abbasserà la guardia” e ci suggerisce di mantenerci informati sui prossimi appuntamenti attraverso il sito internet http://www.notizieprovita.it/missione/

 

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