Prima pagina » Ambiente » Chi lo attraversa lo conosce come il PAESE DELLA FELICITÀ | Ci vivono poche anime ed è il luogo perfetto per chi ama il Lazio

Chi lo attraversa lo conosce come il PAESE DELLA FELICITÀ | Ci vivono poche anime ed è il luogo perfetto per chi ama il Lazio

Sorgenti delle Tartare - Romait.it

Sorgenti delle Tartare - Fonte Instagram @discover.lazio - Romait.it

Se vuoi staccare la spina dalla routine quotidiana allora devi recarti in questo borgo immerso totalmente nella natura. Andiamo a scoprire di quale si tratta.

Il Lazio è una delle regioni italiane più visitate nell’arco di un anno perché ha tanto da offrire, non solo da un punto di vista artistico-culturale. Una delle medie preferite è senza dubbio la Basilica di San Pietro, capolavoro dell’arte italiana e simbolo della città di Roma.

Gli amanti dei piaceri della tavola approfittano delle pause per sfogliare i menù dei ristoranti e ordinare i piatti tipici del posto. Tra questi ci sono senza dubbio come primi gli spaghetti alla carbonara, i rigatoni alla gricia, i bucatini all’amatriciana, i tonnarelli cacio e pepe.

Le persone che, invece, preferiscono di gran lunga immergersi nella natura più selvaggia hanno a disposizione dei bellissimi borghi poco distanti da Roma.

Uno di questi è definito “borgo della serenità” perché è possibile staccare la spina dalla routine quotidiana e frenetica tipica della città.

Un borgo romano poco conosciuto, ma unico nel suo genere

È un comune italiano di pochissimi abitanti, 319 per esattezza, del Lazio e fa parte della comunità montana Valle dell’Aniene (sono inclusi in questo territorio altri comuni e tra questi si possono menzionare Arsoli, Roviano, Vicovaro, Agosta, Bellegra e Canterano). Il primo che ne ha fatto parola fu Papa Leone IX (1002-1054) che lo diede di donazione a un’abbazia.

Per quanto riguarda il nome, probabilmente deriva da una parola latina e sta a significare “ingresso” mentre altri avvalorano la tesi del significato “porte dell’inferno”. Quest’ultima pare essere quella più sostenuta per via della presenza di profonde grotte carsiche.

Mola Vecchia di Jenne - Romait.it
Mola Vecchia di Jenne – Fonte Instagram @near_rome – Romait.it

Una realtà ricca di storia, arte e tanto altro

Tra le architetture religiose è possibile visitare la Cappella di Santa Maria in Arce del castello con dei bellissimi affreschi del Duecento e una terracotta della Madonna del Cinquecento. C’è anche la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo che fu edificata 1834 e all’interno è visibile un Crocifisso di legno del Seicento.

Qui c’è anche la sede del parco naturale regionale Monti Simbruini con boschi caratterizzati dalla presenza di querce, volpi, lupi, cervi e orsi. Un vero spettacolo a cielo aperto a pochi passi dalla capitale (82 km) che sicuramente piacerà a chi ama entrare in contatto con la natura più selvaggia. Stiamo parlando di Jenne. Se hai intenzione di andare alla scoperta di nuovi borghi del Lazio, questo potrebbe fare al caso tuo.