Chi sarà il nuovo sindaco di Roma? I candidati inseguono i sondaggi
Tutti i candidati a sindaco di Roma non fanno politica su un proprio programma, ma inseguono ora dopo ora il virus dell’ultimo sondaggio
Visto il perdurare dell’emergenza sanitaria legata al Covid 19, questa estate romana sarà caratterizzata dalle incertezze e le speranze per colui o colei che salirà il Campidoglio da vincitore. Per il momento, permanendo (e ne siamo contenti) gli effetti oppiacei dell’Europea calcistica, ancora c’è un discreto equilibrio disinteressato all’agone politico che vedrà candidati non politici a vedersela con preferenze e intenzioni, programmi e promesse, accuse e denigrazioni.
Da tempo i sondaggi sono il vero banco di prova per chi si “mette in politica”, una bilancia dagli strani contrappesi che ci riporta ai mercati rionali dei nostri nonni. E che continuamente prova a “pesare” i vari candidati scesi in campo, senza dare mai certezza dell’effettivo peso. Al momento l’unica certezza sembra essere quella della necessità di un ballottaggio per eleggere il prossimo sindaco di Roma.
Amministrative Roma, il ballottaggio
Le sonnolente primarie del Partito Democratico, che deve sempre giustificare a se stesso il fatto che non si chiami più PCI, hanno designato l’ex ministro Roberto Gualtieri come candidato sindaco (fatto scontato e ampiamente programmato), facendo naufragare definitivamente ogni speranza di accordo con il Movimento 5 Stelle.
Virginia Raggi così sarà ancora in campo per conto di… (a oggi non siamo ancora in grado di indicarvelo, in attesa che si concluda il tragi-comi-psico-socialdramma dei grillocontiani piattaformisti, degno del Teatro dell’Assurdo). Il resto del diviso centrosinistra sarà rappresentato da Carlo Calenda, che avrà l’appoggio anche delle “truppe” (ma quanti sono?) renziane di Italia Viva.
Nel centrodestra dopo una estenuante trattativa, come candidato è stato indicato l’avvocato e professore Enrico Michetti, la classica brava persona, misurata ed equilibrata. Prodiga di consigli gentili e soprattutto il più “puro” tra i candidati, per non essersi ancora sporcato con la politica e con gli incarichi che essa produce. Quanto al suo eventuale vice, Simonetta Matone, si cerca di ricordarla più come gradita ospite delle trasmissioni più noir del sempreverde Bruno Vespa, che come magistrato della Repubblica Italiana. Dal momento che oggi la professione di giudice non è più sinonimo di competenza, affidabilità, equità ed onestà, ma equivale quasi a una iscrizione nel casellario giudiziale.
Candidati indipendenti
Non mancheranno poi i vari candidati indipendenti, che potranno assumere la forma di quei vecchi contrappesi delle bilance da mercato incidendo con un loro peso nello scontato ballottaggio da cui si eleggerà il prossimo sindaco. Infatti, a parte rare eccezioni, la legge elettorale italiana delle elezioni amministrative è di tipo misto: maggioritario per l’elezione del sindaco, mentre è proporzionale per la ripartizione dei consiglieri.
A Roma, se nessun candidato al primo turno dovesse ottenere la maggioranza assoluta, si dovrà procedere a un ballottaggio tra i due più votati. Successivamente, al fine di garantire la formazione di una maggioranza solida che possa garantire governabilità e stabilità, alle liste collegate al candidato sindaco risultato vincitore verrà attribuito il 60% dei seggi.
Ecco spiegate le strampalate e “inspiegabili” ulteriori candidature di personaggi facenti capo a liste a volte con connotati cabarettistici.
Al momento, per quanto riguarda queste elezioni amministrative capitoline, ci sono molte speranze e poche certezze per quanto riguarda i candidati, nessuno escluso. E anche se mancano ancora alcuni mesi al voto, sono già numerosi i sondaggi che stanno provando non tanto a pronosticare, quanto ad indirizzare candidature e preferenze, consigliare alleanze, tracciare scenari.
Segui la pista dei sondaggi
Tutti i candidati, non fanno politica su un vero e proprio personale programma, ma inseguono ora dopo ora il virus dell’ultimo sondaggio, che sia prodotto da una grande e importante azienda o proposto da un gruppo di cicloamatori (con tutto il rispetto) su Facebook.
Stando agli ultimi sondaggi, comunque, il più votato al primo turno sarebbe Michetti, Gualtieri secondo, Raggi e Calenda non molto distanti, per un partita che appare essere incertissima. Al ballottaggio, sia Gualtieri che Calenda batterebbero Michetti, mentre il candidato del centrodestra avrebbe la meglio sulla sindaca uscente. L’unica cosa certa è che il prossimo Sindaco di Roma non sarà un leader, né della politica né di altro, ma soltanto un soggetto espressione di un algoritmo, in grado di indirizzare preferenze gestite dai partiti, troppo vigliacchi per metterci la faccia.