Chi stabilisce il prezzo delle bollette? Ecco una semplice spiegazione
Il primo modo per ridurre i costi delle utenze è scegliere con attenzione la miglior tariffa energetica disponibile al momento
Di questi tempi l’argomento “prezzi bollette” è quanto mai caldo e la ragione è dovuta agli incrementi che hanno preoccupato tutti i consumatori, soprattutto in vista dell’inverno. Oggi, a tal proposito, vorremmo chiarire in che modo funziona la tariffazione delle bollette, spiegando, per esempio, come seguire l’andamento del valore del pun luce oggi e tutte quelle terminologiche che potrebbero risultare di difficile comprensione.
Partiamo col dire che i costi delle bollette si dividono in due tipologie: quelli fissi e quelli variabili. I secondi, per l’appunto, derivano da quanto effettivamente consumiamo, mentre i costi fissi sono quelli stabiliti “a monte”, dall’ente di controllo. In Italia, per esempio, il costo dell’energia elettrica è stabilito da ARERA, l’ente di regolazione che detta i prezzi.
Le voci di spesa in bolletta
All’interno di una bolletta troveremo delle informazioni che non cambiano mai, cioè quelle relative alla nostra utenza. Sia per luce che per gas, quindi, leggeremo sempre i nostri dati correnti, i codici POD e PDR associati ai nostri contatori e una serie di voci e costi.
Come ben spiegato dallo stesso ente regolatore, nelle bollette troveremo sempre le spese per la materia energia, le spese di trasporto e di gestione del contatore, le spese per gli oneri di sistema e tutta la sezione dedicata a ricalcoli, altre partite, bonus sociale e imposte.
La voce di spesa più importante è la prima, cioè quella della materia energia, perché ci dice quanto abbiamo consumato e il relativo costo in base alla tariffa che abbiamo scelto di attivare. Nel costo della materia energia, dunque, troviamo una quota fissa espressa in euro all’anno e una quota energia, con prezzo differenziato in base alle fasce orarie di consumo.
Bonus sociale e Canone in bolletta: come funzionano?
Di recente sono state aggiunte in bolletta delle voci “nuove”, cioè il Bonus Sociale e il Canone RAI. Il primo è una misura di sostegno economico destinata ai consumatori domestici a basso reddito. Questo bonus, istituito per garantire l’accesso all’energia elettrica alle famiglie in condizioni economiche precarie, copre una parte delle spese energetiche.
L’importo del bonus sociale varia in base al reddito e alla composizione del nucleo familiare ma, per beneficiare di questo sostegno, i consumatori devono presentare l’ISEE e appartenere alle soglie più basse.
Il canone, invece, è una tassa. Riguarda il pagamento del canone televisivo per uso privato e figura solo nelle fatture di chi non ha ancora provveduto al saldo, una volta all’anno.
In che modo il consumatore può abbattere i costi?
Il primo modo per ridurre i costi delle utenze è scegliere con attenzione la miglior tariffa energetica disponibile al momento. Anche se ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) regola i prezzi dell’energia elettrica, ci sono diverse opzioni di tariffa tra cui scegliere, tipo quelle fisse e quelle variabili. La scelta dipende molto dalla quantità di energia che solitamente utilizziamo.
Chiaramente anche adottando abitudini di consumo responsabili, come spegnere le luci quando non sono necessarie e utilizzare elettrodomestici ad alta efficienza energetica, possono contribuire in modo significativo a controllare i costi.
In alcuni casi, infine, è possibile trattare con il proprio fornitore per ottenere tariffe migliori. Le aziende energetiche spesso offrono promozioni e sconti ai clienti, motivo per cui è sempre diritto del consumatore passare al “miglior offerente”, senza costi o interruzioni di servizio.