Chiesa di Santa Pudenziana, nata dall’unione di 2 edifici, vicino piazza Santa Maria Maggiore
La chiesa fu edificata nel IV secolo, unendo i due edifici e aggiungendo qualche pilastro, chiudendo le fontane e livellando il pavimento
La chiesa di Santa Pudenziana si trova a due passi da piazza di Santa Maria Maggiore, sulla via Urbana strada antichissima, costruita in età imperiale e molto trafficata da secoli.
A Santa Pudenziana si accede da una scalinata
Attualmente per entrare nella chiesa si deve scendere da una scalinata costruita nel 1500 circa, questo perché il manto stradale di età imperiale doveva trovarsi ad un livello più basso di quasi 10 metri .
La basilica non fu costruita ex novo, ma com’era di abitudine nel primo cristianesimo, si decise di riutilizzare edifici romani già esistenti, modificandoli e aggiungendo solo elementi che fossero utili per la celebrazione liturgica.
Secondo gli studiosi la creazione della chiesa sarebbe avvenuta dall’unione di più edifici: uno di questi era una residenza, un’insula, ovvero una tipica abitazione patrizia di epoca imperiale. L’altro complesso, che doveva trovarsi dietro e doveva essere separato dall’insula, era un edificio con pilastri e finestre, con un ingresso sulla via Cesare Balbo.
E’ abbastanza probabile che quest’ultimo dovesse essere un edificio di svago, dal momento che al suo interno gli archeologi hanno trovato resti di vasche.
Forse c’era un complesso termale
Per lungo tempo si è pensato che queste vasche appartenessero ad un complesso termale, ma è plausibile che fossero degli ornamenti appartenenti ad un giardino.
La chiesa fu, perciò, edificata nel IV secolo, unendo i due edifici e creando una sorta di scansione interna aggiungendo qualche pilastro, chiudendo le fontane, livellando il pavimento e infine completando il tutto con una esedra.
La chiesa di oggi ha la veste del 1500-1600 quando vennero fatti i lavori di ristrutturazione maggiori.
Tra la fine del 1800 inizio 1900 si decise di restaurare la chiesa, riportandola alla sua facies medievale e perciò si recuperarono le mura medievali e quelle romane, in laterizio, presenti sulle arcate delle navate.
Oggi la scansione spaziale delle tre navate non esiste più a causa della chiusura delle due navate laterali che nel 1500 circa divennero cappelle.
Le basiliche del IV e V secolo a Roma non avevano porte
Una curiosità che nessuno si aspetterebbe è la mancanza di un portale nella chiesa originale, ma questo non è l’unico esempio.
Le basiliche del IV e V secolo a Roma, erano sprovviste di porte, ma erano presenti in facciata tre o cinque arcate che davano su un cortile.
Considerevole è la presenza di numerose finestre, alcune aperte, altre chiuse; la luce era, infatti, una presenza importante all’interno della chiesa, quale significato mistico nella liturgia, soprattutto in quella eucaristica. Per questa ragione la maggior parte delle chiese medievali aveva moltissime finestre, che nel rinascimento e soprattutto nell’austero barocco furono chiuse.
Con i restauri di epoca moderna si è deciso di rimuovere la facies barocca e di ritornare a quello che doveva essere l’edificio originario.