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“Ciao Darwin”, concorrente paralizzato: il processo

Tre anni fa il concorrente Gabriele Marchetti è rimasto paralizzato durante il programma “Ciao Darwin.” Il processo sarà il 20 Aprile

Il presentatore Paolo Bonolis si rivolge al pubblico

Dopo tre anni dall’incidente che ha provocato lesioni gravi al partecipante, i vertici del programma “Ciao Darwin” sono stati citati in giudizio.

In questi tre anni sono state portate avanti le indagini per il grave incidente accaduto durante il programma “Ciao Darwin”. Quattro dirigenti sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni colpose gravissime. Due di questi fanno parte della società Mediaset.

Per la Procura di Roma l’incidente si sarebbe potuto evitare se si fossero adottate le necessarie misure di sicurezza.

L’episodio a “Ciao Darwin”

Gabriele Marchetti, oggi 57 anni, ha partecipato alle registrazioni di una puntata di “Ciao Darwin” nell’Aprile 2019. La prova assegnatagli era quella del Genodrome. E’ un gioco di origini giapponesi che prevede di superare una serie di rulli bagnati che sovrastano una piscina. Durante la prova Marchetti ha perso l’equilibrio ed è precipitato nella piscina colpendo violentemente sul fondo rigido con testa, collo e schiena. Da subito l’incidente è risultato grave. E’ stato così portato d’urgenza nel reparto di terapia intensiva del Policlino Umberto I. Da quel giorno Gabriele è rimasto paralizzato per sempre, nonostante sia stato sottoposto a una serie di operazioni. All’epoca i medici raccontarono che il paziente si fosse fratturato quattro vertebre con una lesione al midollo che ha compresso il torace. Da allora, è accudito dalla moglie, dal figlio e da un infermiere specializzato.

L’accusa

Secondo il sostituto procuratore, Alessia Miele, l’incidente poteva essere evitato. L’accusa sostiene che Gabriele Marchetti non sia stato adeguatamente formato per partecipare al gioco e che l’attrezzatura non sia stata progettata e controllata nel modo corretto. Il gioco consiste in un percorso a ostacoli in cui si deve scalare pareti ripide, scendere da scivoli, attraversare laghetti saltando su sassi poco stabili fino al finale della corsa sui rulli rotanti. L’obiettivo è quello di non finire in acqua. Le indagini fatte dopo l’accaduto hanno dimostrato che l’acqua era profonda poco più di un metro. Seconda l’accusa, una quantità inadeguata ad attutire una eventuale e probabile caduta.

Gli imputati

Il processo sarà il 20 Aprile. Gli imputati saranno: i due dirigenti Sandro Costa e Massimo Porta (rappresentanti della società Rti che produce lo show), Massimiliano Martinelli (dirigente della Maxima) e Giuliana Giovannotti (responsabile del casting dei concorrenti). I reati contestati sono: lesioni colpose gravissime e la violazione di una serie di norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre, compare l’errata progettazione del Genodrome che non avrebbe tenuto conto di un’eventuale caduta in piscina. Gabriele Marchetti commenta: “La mia vita e quella della mia famiglia è stata distrutta da un gioco.”