Ciclista non rispetta precedenza, perde 5 punti sulla patente. Presidente Aci: “Sono distratti e impuniti”
Angelo Sticchi Damiani sulla vicenda del ciclista che non ha rispettato la precedenza: “Nessuno può pensare di godere di favoritismi”
Bicicletta che passione. Solo in Italia si contano quasi due milioni di ciclisti regolari, un vero e proprio movimento che alimenta un modo sempre nuovo di concepire e vivere la bicicletta.
Dalla mountain bike, alla bici comune da passeggio. Uno stile di vita che, soprattutto in momenti di vacanza, in particolar modo nell’anno del turismo sostenibile, continua a crescere e svilupparsi.
Ciò che appassiona maggiormente sempre più, è innanzitutto lo spiccato orientamento nei confronti di benessere fisico e forte propensione alla competizione. Consultando i dati della Federazione Ciclistica Italiana, si riscontra che il 38,3 % sceglie la mountain bike come disciplina di riferimento e un 54% sposa l’utilizzo della bici da strada.
Accade però che, a volte, ai ciclisti capiti di commettere infrazioni. E’ il caso per esempio di un 59enne di Livorno che qualche giorno fa ha mancato di rispettare la precedenza, nei confronti di un veicolo. Un errore costato caro all’uomo, punito con la decurtazione di 5 punti dalla patente.
Oltre a questo al ciclista, fermato subito dopo da una pattuglia della polizia stradale, è stata comminata una multa da 167 euro (116,90 se pagata entro cinque giorni).
Un provvedimento non di certo gradito dal ciclista, il quale ha già annunciato di fare ricorso. “E’ una questione di principio” – ha dichiarato l’uomo. “Il mio avvocato mi ha detto che non è regolare, che non si tolgono punti alla patente a chi va in bicicletta. Questa è discriminazione bella e buona”.
In effetti, la bicicletta non è considerato un veicolo. Inoltre, una sentenza della Cassazione del 2017, aveva stabilito che eventuali sanzioni a ciclisti non prevedono sottrazione di punti della patente.
Abbiamo intervistato il Presidente Aci, Angelo Sticchi Damiani, per un parere sulla vicenda.
“Il rispetto delle regole, da parte di tutti gli utenti della strada è fondamentale” – ha detto Sticchi Damiani – “Nessuno può pensare di godere di favoritismi. Purtroppo gli automobilisti hanno senza dubbio la maggior parte delle responsabilità, in caso di incidente. E’ giusto che l’automobilista sia più attento del necessario, proprio in virtù di una totale disparità dal punto di vista fisico dei due mezzi, la bicicletta e appunto l’automobile. A maggior ragione nei casi in cui il coinvolgimento poi riguardi un pedone.
L’automobilista ha il dovere di prevenire anche eventuali movimenti del pedone, eseguiti senza la giusta attenzione da parte dello stesso. Chi è al volante deve considerare anche che ormai, con le auto elettriche, non si riesce più a distinguere con la nitidezza di una volta, il rumore del veicolo in avvicinamento. Ci vuole perciò una maggiore attenzione, andando oltre i doveri dettati dal codice“.
Spesso si dice che i ciclisti si sentano investiti da un’aura di impunità, quando circolano. Lei che ne pensa?
“I ciclisti spesso sono distratti e abusano di una sorta di principio di protezione. Che spesso ricade su di loro. Abbiamo fatto diverse battaglie incentrate sul rispetto di tutti i diritti e doveri, che devono osservare quanti vivono ogni giorno la strada. Che ci sia un richiamo al rispetto delle regole da parte delle forze di polizia è corretto. Siamo tutti utenti della strada, tutti dobbiamo rispettare le regole. In merito alla decurtazione dei punti, posso dire che è vero che c’è stata quella sentenza.
Ma è altrettanto vero che chi ha la patente ha una maggiore preparazione in tema di norme e regole. Una preparazione superiore a un ciclista, magari giovanissimo. Dettaglio che, al contempo, meriterebbe ulteriori approfondimenti e provvedimenti“.