Cimitero Prima Porta, tra degrado, incuria, furti e mancanza d’acqua
Le bollette non vengono pagate, i rubinetti girano a vuoto e molti anziani, sono costretti a lunghe camminate con serbatoi in mano alla ricerca di un nasone
Degrado,incuria, erbacce, e addirittura mancanza d’acqua che da tempo non c’è più al cimitero Flaminio, la megastruttura di Prima Porta. Perché i rubinetti in tutte le palazzine dove sono alloggiati i loculi sono rimasti a secco. Al quale il motivo dello stacco dà un tono quasi metafisico: la morosità dell’utenza. Una super morosità, per altro, le cui coordinate scompaiono nel groviglio di enti, dipartimenti e convenzioni che regolano la rete idrica interna al cimitero. Sui cartelli incollati sopra le bocchette da cui l’acqua adesso non esce più, è fissato l’avviso di pagamento di Acea. E, in effetti, Acea è l’unico erogatore idrico della Capitale. Però la società di piazzale Ostiense fa sapere che “la rete idrica all’interno del cimitero non è di Acea, ma riguarda il Servizio giardini del Comune di Roma”, quindi Dipartimento ambiente del Campidoglio.
Hanno messo loro i cartelli sulle bocchette a secco? Eppure nella gestione della struttura c’è anche la competenza del servizio cimiteri di Ama, che conferma l’avvenuto distacco dell’acqua, ma non la titolarità del saldo del conto. Fatto sta che le bollette non vengono pagate, i rubinetti girano a vuoto e i visitatori, molti anziani, sono costretti a spossanti camminate con serbatoi in mano alla ricerca di un nasone che dia segnali di vita. E se si pensa di poter andare al cimitero a piangere un amico o un parente in tranquillità, avere un momento di intimità profonda davanti a quel che resta di una persona cara, beh a Roma anche questo sta diventando difficile, se non impossibile.
Perché non ci si può estraniare per un attimo al solo ricordo dell’affetto, che ecco entrare in azione i manolesta del caro estinto: i ladri, che sempre più negli ultimi tempi stanno prendendo di mira i cimiteri. Uno su tutti: Prima Porta. Proprio tra i viali del cimitero di Roma Nord infatti si consumano furti ai danni degli avventori, come dettagliatamente riportato da Giorgio (marito di sua moglie che non c’è più): "Dopo aver accudito la tomba di mia moglie e finire le ultime cose – racconta Giorgio – ad un metro e mezzo da noi avevamo lasciato l’automobile e dentro c’era la borsa con documenti ed effetti personali. Qualcuno ha pensato di impadronirsene e di prelevare in un batti baleno con la sua carta di credito 800 euro".