Cinema America occupato, il sindaco Marino ha le ore contate
Un ultimatum al sindaco Marino dagli occupanti del Cinema Americo: il 6 marzo un’assemblea pubblica al vecchio forno
Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha le ore contate. L’ultimatum al primo cittadino arriva dagli occupanti del Cinema America, che lamentano l’assenza delle istituzioni di Roma Capitale. “Abbiamo riposto la nostra fiducia nell'amministrazione, ma alla data di oggi non c'è stata fornita nessuna soluzione concreta a garantire la continuità al progetto, che negli ultimi 5 mesi ha visto la partecipazione, in una sala da 50 posti senza riscaldamento, di migliaia di cittadini”.
Lo scorso 4 febbraio, in un incontro in Campidoglio, il sindaco Marino si era impegnato a “trovare una soluzione sul piano del patrimonio pubblico, con l’assegnazione temporanea in affitto di una delle sale abbandonate di proprietà comunale a Trastevere” (leggi qui). Ma la soluzione, stando alla denuncia degli occupanti, sembra lontana. “In attesa che il primo cittadino onori la parola data in merito all'assegnazione temporanea con canone d'affitto di uno degli spazi abbandonati di proprietà comunale a Trastevere, fissiamo una deadline”. Termine ultimo, 6 marzo. Quel giorno, alle 18, chiuderà il Piccolo America, ovvero l'associazione attiva nello spazio che, dopo lo sgombero del 3 settembre scorso, è stato preso in gestione dagli occupanti, in un vecchio forno dismesso.
“Invitiamo tutti coloro i quali credono in questa esperienza e nella riapertura, futura, del Cinema America, nonché nella tutela delle 42 sale abbandonate, minacciate dalla ‘Memoria sui cinema’ – che ha fatto discutere anche registi e attori di fama internazionale, leggi qui – della quale pretendiamo l’immediato ritiro”. E, nell’ottica di una gestione della cosa pubblica partecipata e condivisa, proprio in merito alla Memoria di Giunta, gli occupanti del Cinema America annunciano “la stesura della nostra proposta di Memoria per la riapertura di questi spazi culturali”.
“Non non rinunceremo ad essere un'opportunità per questa città” – scrivono nel comunicato che lancia l’ultimatum al sindaco – “E, se non si troverà una soluzione, saremo costretti a diventare nuovamente un problema per questa amministrazione”.