Cinema, Oscar: 7 premi a Everything Everywhere All At Once, mentre “In Italia lavorano solo gli attori del cerchio magico”
“Una volta – racconta l’avv. Lo Foco – i ricchi alle amanti regalavano una boutique, oggi le fanno diventare attrici o produttrici”
Per la prima volta nella storia due attori asiatici vincono nello stesso anno. E’ solo uno dei dati della 95a edizione degli Academy Awards, meglio conosciuta come ”La notte degli Oscar”. Sul palco del Dolby Theatre di Los Angeles, grande protagonista Everything Everywhere All At Once, la pellicola vincitrice di sette Oscar durante la notte più attesa del cinema mondiale.
Il grande cinema degli Oscar
Un’edizione 2023 nella quale il film è riuscito a fare incetta di premi. Miglior film, migliore attrice (la malese di origini cinesi Michelle Yeoh); migliori registi e migliore sceneggiatura originale (Daniel Kwan e Daniel Schenert); nonché miglior editig, attrice e attore non protagonisti (Jamie Lee Curtis e Ke Huy Quan). Il film ha incassato 72 milioni di dollari negli Stati Uniti e 34,2 milioni di dollari nel resto del mondo. In totale 106,2 milioni di dollari. Era costato tra i 14 e i 26 milioni di dollari.
Un action movie denso anche di connotazioni adventure e fantascientifiche. Una faccenda di famiglia che affronta da vicino le tematiche Lgbt, non dimenticando alcuni riferimenti alla commedia romantica, con un’attrazione nei confronti del metaverso.
La trama racconta la storia di un’immigrata cinese che in un ripostiglio trova una versione particolare di suo marito. Una versione, derivata direttamente da un’altra dimensione, da un universo alternativo. La pellicola, distribuita da I Wonder Pictures, tornerà in sala da domani 14 marzo 2023.
Il Cinema italiano, Avvocato Lo Foco: “In Italia lavorano sempre i soliti”
Intanto fanno discutere le parole di Michele Lo Foco, avvocato specializzato in diritto d’autore che analizza la situazione del cinema italiano, dopo l’intervista pubblicata da Mowmag.com. Secondo l’esperto, che ha ricoperto incarichi pubblici per Rai, Fondazione Cinema di Roma, Zètema e altri, la situazione del cinema italiano sarebbe tutt’altro che serena.
Il legale ha parlato di agenti che vogliono scavalcare manager, potere e offerta. “Nel cinema italiano lavorano solo gli attori del cerchio magico, entrati in un modo o nell’altro”, ha detto il legale.
Parole forti che testimoniano l’idea dell’avvocato sull’industria del mondo della settima arte. “Il cinema italiano è diventato ostaggio delle strutture pubbliche che erogano denaro” – ha continuato Lo Foco – “I burocrati stabiliscono gli attori in base alle loro attitudini e non sull’intuito dei produttori. Una volta i ricchi alle amanti regalavano una boutique, oggi le fanno diventare attrici o produttrici”.
Un forte j’accuse che intende sottolineare l’idea e la personale consapevolezza di una mancanza di professionalità e in alcuni casi, libertà.