Cisterna di Latina: arrestato Antonello Lovato per la morte del bracciante Indiano Satnam Singh
Antonello Lovato, titolare dell’azienda agricola dove Singh era impiegato, è stato arrestato e posto in custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio doloso
Nelle campagne pontine, il tragico incidente che ha causato la morte del bracciante indiano Satnam Singh ha scosso la comunità locale e messo sotto i riflettori le condizioni lavorative nei campi. Antonello Lovato, titolare dell’azienda agricola dove Singh era impiegato, è stato arrestato e posto in custodia cautelare in carcere con l’accusa di omicidio doloso.
L’incidente e le indagini per la morte di Satnam Singh
Il dramma, lo ricordiamo, si è consumato nelle campagne di Cisterna di Latina, dove Satnam Singh, un lavoratore agricolo indiano, ha perso la vita in seguito a un incidente sul lavoro. La dinamica dell’accaduto è stata delineata attraverso le testimonianze raccolte e i risultati della consulenza medico-legale. Singh, che ha subito un grave infortunio con l’amputazione di un arto e lesioni alle gambe, è morto per la copiosa perdita di sangue. Secondo il rapporto medico, se fosse stato soccorso tempestivamente, si sarebbe probabilmente salvato.
Le autorità giudiziarie, inizialmente orientate verso un’accusa di omicidio colposo, hanno modificato l’imputazione in omicidio doloso con dolo eventuale. Questo cambiamento riflette la convinzione della Procura della Repubblica di Latina che Lovato, omettendo di chiamare immediatamente i soccorsi, abbia accettato il rischio di causare la morte del lavoratore.
Le accuse a carico di Lovato
Il giudice per le indagini preliminari (GIP) di Latina ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, descrivendo un quadro agghiacciante del comportamento di Lovato. Dopo l’incidente, invece di chiamare immediatamente i soccorsi, Lovato avrebbe caricato il corpo del lavoratore sul furgone, riposto l’arto amputato in una cassetta di plastica e abbandonato Singh davanti alla sua abitazione, per poi allontanarsi velocemente. Testimonianze rivelano che Lovato avrebbe intimato il silenzio ai presenti e ripulito le tracce di sangue dal veicolo utilizzato.
La testimonianza della moglie di Singh, anche lei lavoratrice agricola, aggiunge ulteriori dettagli drammatici. La donna ha raccontato che Lovato, in preda al panico, urlava “è morto! è morto!” e solo dopo insistenza ha deciso di caricare il marito ferito sul furgone. Una volta giunti a casa, l’aiuto medico è stato richiesto da un connazionale, ma era ormai troppo tardi per salvare Singh.
Le condizioni di lavoro nei campi
L’inchiesta ha sollevato il velo su condizioni di lavoro precarie e violazioni delle normative antinfortunistiche presso l’azienda di Lovato. La presenza di lavoratori irregolari e privi di garanzie contrattuali aggrava ulteriormente il quadro. Il GIP ha sottolineato come queste condizioni possano favorire il ripetersi di incidenti simili e ha evidenziato la necessità di isolare Lovato per evitare influenze negative sulle testimonianze degli altri lavoratori stranieri, già intimiditi e soggetti a pressioni.
Il caso di Satnam Singh rappresenta una tragica testimonianza delle dure realtà che spesso si nascondono dietro le quinte dell’agricoltura italiana, dove braccianti stranieri lavorano in condizioni difficili e pericolose. L’arresto di Antonello Lovato segna un passo importante verso la giustizia per Singh e sottolinea la necessità di maggiore vigilanza e rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
Le indagini proseguiranno per accertare tutte le responsabilità e ci auguriamo per migliorare le condizioni di lavoro, garantendo che tragedie simili non si ripetano. La comunità locale attende che giustizia sia fatta per Satnam Singh e la sua famiglia, affinché questo doloroso episodio porti a un cambiamento positivo e duraturo.
*Foto di repertorio