Città del Vaticano, Papa Francesco in visita alla Basilica di San Pietro in restauro
Ieri il saluto del Pontefice, “in borghese” alle restauratrici presenti nella Basilica. Presto si saprà come parteciperà ai riti pasquali

Papa Francesco
Non era previsto. Non era stato annunciato. Nessun protocollo, nessun cerimoniale. Eppure, forse proprio per questo, la visita a sorpresa di ieri di Papa Francesco alla Basilica di San Pietro ha avuto una potenza simbolica fuori dal comune. Un gesto piccolo, silenzioso, ma carico di senso: voler vedere con i propri occhi il frutto di un lavoro minuzioso e collettivo, quello dei restauri che hanno interessato alcune tra le aree più preziose della basilica vaticana.
Papa Francesco, il saluto ai restauratori
Ma più ancora di ciò che ha visto, è ciò che ha mostrato a raccontare il momento attuale del pontificato. Un Francesco visibilmente provato dalla malattia, sì, ma profondamente vivo, presente, ostinatamente determinato a esserci. Spinto in carrozzina dall’inseparabile Massimiliano Strappetti, con i naselli per l’ossigeno, il maglione di lana e un plaid sulle gambe. Nessun abito papale. Nessuna messa in scena. Solo autenticità.
Sono passati quaranta giorni dal ricovero al Gemelli e la convalescenza, inevitabilmente, è ancora in corso. Ma chi conosce Jorge Mario Bergoglio sa che la sua energia non si misura con la pressione arteriosa o con i parametri clinici. È una forza che attinge da altro: dalla fede, certo, ma anche da quella forma tutta sua di ostinata umanità. Quella che lo ha portato, ancora una volta, a scardinare i programmi, a sorprendere, a mettersi accanto alle persone.
E non era un pubblico qualsiasi, quello presente ieri tra le navate di San Pietro. C’erano le restauratrici, in gran parte giovani donne, chine da settimane su marmi, stucchi, colonne e reliquie, impegnate a restituire splendore a un patrimonio che appartiene al mondo. È a loro che Francesco ha voluto stringere la mano. Letteralmente. “Ho le mani fredde”, ha sussurrato una di loro, intimidita. Il Papa ha sorriso, ha stretto comunque, ha ringraziato.
Il saluto a Carlo e Camilla e l’ipotesi sulla presenza ai riti pasquali
Nelle immagini diffuse, si intravede anche un breve incontro con un bambino. “Hi Papa”, gli dice il piccolo. E il Papa sorride, risponde, si china come può. È un frammento di umanità che fa il giro del mondo, non perché studiato, ma perché vero.
Come vero è stato l’incontro di poche ore prima con Carlo e Camilla a Santa Marta. Una stretta di mano, qualche parola, un saluto cordiale. Nessun trionfalismo, solo normalità. In entrambi i casi, Francesco appare sorridente. Nell’incontro con la coppia reale, persino senza l’ossigeno.
La domanda che molti si pongono ora è una sola: Papa Francesco riuscirà a partecipare ai riti pasquali? Nessuna conferma ufficiale, ma tra le mura vaticane si respira un cauto ottimismo. È improbabile che il Pontefice possa sostenere le lunghe liturgie all’aperto, come la Via Crucis o la Veglia di Pasqua. Ma chi conosce il suo stile sa che non starà con le mani in mano.
Anche quest’anno potrebbe scegliere un luogo simbolico per la lavanda dei piedi del Giovedì Santo. Negli anni scorsi è stato nelle carceri, nei centri per rifugiati, persino nei reparti ospedalieri. Che abbia in mente un altro gesto a sorpresa, come quello di ieri? È possibile, anzi probabile. Perché Francesco, in fondo, è rimasto sempre lo stesso: un pastore che preferisce il gesto alla parola, la presenza al titolo. Il calendario ufficiale, al momento, non parla. Ma la sua visita di ieri, senza clamore e senza palcoscenici, sembra già una risposta.