Città intelligenti: il sindaco Gualtieri spiega come Roma vorrebbe rinascere
Allo Smart City Expo World Congress, l’evento che celebra a Barcellona le “città intelligenti”, Gualtieri ha illustrato i punti chiave della sua strategia
Il Sindaco Gualtieri, accompagnato dall’ Assessore al Commercio, Monica Lucarelli e da quelli all’Urbanistica e alla Mobilità, Maurizio Veloccia ed Eugenio Patanè ha tenuto martedì 5 novembre, a Barcellona, un intervento dal titolo ‘’Transforming Rome’’ per presentare il nuovo volto della capitale nel futuro.
Come sono le città intelligenti
Allo Smart City Expo World Congress, l’evento che celebra a Barcellona le “città intelligenti” per esaltare l’innovazione, il primo cittadino ha illustrato i punti chiave della sua strategia: “Abbiamo creato una mappa digitale della città per monitorare la situazione e seguire il ciclo dei rifiuti fino all’ultima destinazione”, ha dichiarato, soffermandosi su uno dei problemi cruciali della città nell’ultimo decennio: i rifiuti.
E ha aggiunto che sta usando algoritmi ed intelligenza artificiale per pianificare al più alto livello possibile la pulizia della città: ‘’Roma sta portando avanti un processo di trasformazione digitale profonda per migliorare la vita dei cittadini.’’- ha poi concluso. Lo stand di circa 120 mq, concepito per rappresentare una “Roma del futuro” in cui tradizione e innovazione convivono, è suddiviso in aree tematiche che favoriscono l’interazione tra tecnologia, sostenibilità e collaborazione strategica.
L’ambiente è stato pensato per coinvolgere il pubblico e offrire un’esperienza immersiva grazie a tecnologie come la realtà virtuale, che ha permesso ad esempio di esplorare l’Ara Pacis direttamente da Barcellona.
Un ecosistema dell’innovazione
Tra i progetti presentati anche la Casa delle Tecnologie Emergenti, un hub di ricerca e sperimentazione nato per favorire la creazione di un ecosistema dell’innovazione, favorendo la nascita di start up e supportando il trasferimento tecnologico verso la comunità ed imprese locali.
App, intelligenza artificiale, digitalizzazione per trasformare la Capitale, immersa in cantieri e in opere in vista del Giubileo sono utili per una necessaria evoluzione, ma sorge spontaneo chiedersi come mai ad essi non venga associata anche una dose massiccia di prontezza naturale. Dopo lo stupro di Porta Pia a nulla è servita la bonifica dell’Ama, durata poche ore, prima che il cunicolo e la scale si riempissero di nuovo di sporcizia.
Quei sottopassi vanno chiusi in modo ermetico all’altezza del primo scalino e non sotto. I momenti terribili vissuti dalla vittima devono pur servire a qualcosa.
Una capitale che combatte violenza e indifferenza
Anche se Roma non si gira dall’altra parte e rifiuta, come sempre ribadisce il Sindaco, ogni forma di violenza e d’indifferenza, bisogna evitare che un fenomeno così aberrante si ripeta. Il degrado va combattuto ora con la chiusura definitiva di quegli orridi sottopassaggi per impedire che possano diventare i rifugi di balordi e malintenzionati.
L’Amministrazione capitolina, che su questo fronte ha rivendicato il potenziamento dei servizi antiviolenza e antistalking, dovrebbe dunque rafforzare i propri intenti con un sigillo di sicurezza immediato. Riqualificare quei tunnel per dare nuova vita e luce agli spazi della città degradati, richiede tempo. Tempo che le potenziali vittime non hanno. Prima di restituire una vocazione economica sociale e culturale a queste zone d’ombra, sarebbe il caso di correre ai ripari con un colpo di fioretto virtuale che disarmi i malviventi in modo reale.