City Tax per tutte le attività che beneficiano del turismo a Roma e nelle città d’arte
La proposta di estendere la City Tax a tutte le attività che beneficiano del turismo per finanziare i servizi pubblici e l’infrastruttura turistica
In un intervento a margine della 74esima assemblea degli albergatori a Viareggio (10-12 maggio 2024), Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, ha proposto una revisione radicale del sistema di tassazione turistica in Italia, ispirandosi al modello di New York. Secondo Bocca, il peso della tassa di soggiorno non dovrebbe gravare esclusivamente sugli alberghi, ma estendersi a tutte le attività economiche che traggono beneficio dal flusso turistico, come ristoranti, negozi e bar.
City Tax per alberghi, ristoranti, bar e negozi
Il presidente di Federalberghi ha sottolineato che la spesa degli ospiti d’albergo rappresenta solo il 27% della spesa totale dei turisti, lasciando quindi un significativo 73% di spesa distribuito tra altre attività. Di fronte a questa disomogeneità, Bocca ha suggerito l’introduzione di una City Tax generalizzata, che includa una vasta gamma di servizi, riducendo l’onere per i singoli settori e distribuendo equamente i costi tra tutti i beneficiari del turismo. Questa tassa sarebbe quindi un contributo proporzionato al vantaggio economico ottenuto dall’afflusso turistico.
La proposta arriva in un momento in cui l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) sta cercando modi per aumentare i ricavi dalla tassa di soggiorno, specialmente in vista del prossimo Giubileo, per cui è previsto un aumento di due euro nella tassa di soggiorno in tutti i comuni d’Italia. Questo aumento, però, solleva questioni di equità, dato che l’evento si svolgerà principalmente a Roma.
Il ticket d’ingresso a Venezia
Bocca ha anche fatto riferimento all’innovativa tassa d’ingresso applicata a Venezia, che mira a bilanciare il carico finanziario tra turisti giornalieri e quelli che pernottano. Questa misura è vista come un passo avanti per garantire che anche i visitatori che non pernottano contribuiscano alle spese di mantenimento e sviluppo delle città d’arte, che Bocca descrive come “musei a cielo aperto”.
La proposta di estendere la City Tax a tutte le attività che beneficiano del turismo mira a creare un sistema più equo e sostenibile per il finanziamento dei servizi pubblici e dell’infrastruttura turistica, garantendo che ogni settore economico che trae vantaggio dalla presenza dei turisti partecipi proporzionalmente ai costi associati alla loro accoglienza e al miglioramento dell’esperienza turistica complessiva.