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ClicBus, il futuro del trasporto a chiamata nelle periferie romane

Dal 28 febbraio la sperimentazione del ClicBus terminerà, ma il Comune pensa già a un possibile rinnovo per il servizio a chiamata

ClicBus

Il servizio ClicBus, il bus a chiamata attivo nella zona di Massimina per collegare i residenti alla stazione FS Aurelia, concluderà la sua fase sperimentale il prossimo 28 febbraio, una data attesa, che segna la fine del progetto pilota avviato grazie a fondi specifici, ma non la fine delle ambizioni del Comune di Roma.

Come è andato il ClicBus?

Come emerso dalla recente commissione mobilità presieduta da Giovanni Zannola, l’Amministrazione è già al lavoro per valutare un possibile rinnovo e ampliamento del servizio.

La sperimentazione del ClicBus è stata accolta con entusiasmo dai residenti e dagli utenti coinvolti, secondo i dati preliminari forniti dall’Agenzia Roma Servizi per la Mobilità (RSM), il 93% degli intervistati tra settembre e ottobre ha espresso un giudizio positivo, questo risultato è stato sottolineato durante la commissione, dove si è discusso dell’importanza di servizi flessibili e innovativi per migliorare la mobilità nelle aree periferiche.

L’interesse per il ClicBus non si limita alla sola Massimina, infatti diversi consiglieri hanno avanzato proposte per estendere il servizio ad altre zone, tra queste, l’onorevole Barbato (FdI) ha chiesto l’inclusione di via Marengo, nella zona Monachina, mentre l’onorevole Meleo ha ricordato il lavoro della precedente amministrazione nel reperire i fondi necessari per avviare il progetto.

Oltre agli aspetti positivi, si è discusso della necessità di valutare a fondo i costi e l’impatto del servizio, RSM ha annunciato che, al termine della sperimentazione, saranno pubblicati i risultati della customer satisfaction e uno studio approfondito per determinare il costo standard di questa tipologia di trasporto.

Questo passaggio sarà fondamentale per comprendere come integrare il servizio a chiamata nel più ampio sistema del trasporto pubblico locale.

Il ClicBus rappresenta un esempio di come le nuove tecnologie possano contribuire a migliorare la mobilità nelle periferie, perché grazie alla modalità a chiamata, è possibile ottimizzare le risorse, riducendo i giri delle linee ordinarie nei quartieri e aumentandone la velocità commerciale e, allo stesso tempo, i ClicBus garantiscono un servizio di prossimità con orari certi e maggiore comodità per gli utenti.

In un contesto urbano complesso come quello di Roma, queste soluzioni innovative potrebbero segnare un punto di svolta, favorendo una mobilità più sostenibile ed efficiente, soprattutto per chi vive nelle aree meno centrali.

Metro D: il futuro dell’underground romano prende forma

L’assessore Patanè prevede la prima corsa della Metro D tra otto anni: tutti i dettagli sui nuovi progetti per le metropolitane di Roma.

L’orizzonte della mobilità romana si allarga con i piani per la tanto attesa linea D della metropolitana, la quarta del sistema metroferro capitolino. In un’intervista a Il Messaggero, l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè ha delineato gli sviluppi previsti, indicando la possibilità di vedere i primi treni in funzione entro otto anni dall’inizio dei lavori.

La Metro D, progettata per collegare Talenti con Portuense attraversando il Centro Storico e l’EUR, ha subito l’ennesima trasformazione del tracciato, attualmente, Roma Metropolitane è impegnata nella stesura del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP), un passaggio cruciale per individuare il percorso più vantaggioso sotto il profilo costi-benefici, l’obiettivo è completare questa fase entro marzo 2025 e avviare la stesura del Documento di Indirizzo alla Progettazione (DIP).

Per Patanè, i lavori veri e propri inizieranno dopo le elezioni comunali del 2026, con il supporto del consorzio guidato da RTI Condotte, che già nel 2010 si era aggiudicato la concessione del progetto in project financing, questo modello di partenariato pubblico-privato prevede che gli incassi dei biglietti della Metro D vengano destinati agli investitori privati per i primi 30 anni di esercizio, come compensazione dei costi di costruzione.

Tuttavia, il costo del progetto, stimato inizialmente a 3 miliardi di euro, oggi è triplicato, rendendo necessarie nuove verifiche sulla sostenibilità economica.

Il piano prevede una realizzazione per fasi funzionali: la prima tratta, da Nomentana GRA a Nemorense, è già considerata consolidata e dovrebbe essere completata entro otto anni dalla posa della prima pietra, successivamente, il percorso si estenderà fino a Fermi, Agricoltura e infine Vigna Murata.

Parallelamente, Patanè ha aggiornato anche sugli sviluppi delle altre linee metropolitane: per la linea C, la consegna del progetto definitivo è attesa entro settembre 2025, condizione necessaria per evitare il ritiro dei 4 miliardi di finanziamenti governativi ottenuti nel 2022.

La linea A, invece, potrebbe vedere un prolungamento da Battistini a Torrevecchia, con una proposta di leasing in costruendo da presentare alla Banca Europea degli Investimenti (BEI) entro l’estate, iInfine, si lavora anche sull’estensione della linea B oltre Rebibbia, con uno studio in corso per spingersi fino al Tecnopolo Tiburtino.

Tra ambizioni e complessità, il futuro delle metropolitane romane si prospetta promettente ma sfidante.

Riuscirà Roma a centrare gli obiettivi di modernizzazione che la città attende da decenni?

Nuove tramvie: Roma punta al ferro

Patané chiarisce sugli investimenti tramviari: tra progetti in corso e nuove richieste, il futuro dei trasporti capitolini prende forma.

Roma ed un futuro sempre più connesso al trasporto su ferro. L’assessore alla Mobilità Eugenio Patané diffuso nei giorni passati un video di circa 10 minuti per fare il punto sugli investimenti tramviari in città.

Tra polemiche e sforzi amministrativi, il video ha offerto uno spaccato interessante sui progetti in corso e sulle richieste di finanziamento, delineando una visione strategica per il futuro del trasporto pubblico romano.

Le polemiche e la risposta di Patané

Negli ultimi giorni, il tema del trasporto su ferro a Roma è stato al centro del dibattito pubblico, in particolare a seguito di critiche legate al tram 19 e ai nuovi progetti tramviari, Patané, con un tono fermo, ha risposto a quelle che lui definisce “notizie false”, sottolineando la necessità di raccontare la “propria verità” e rimarcando gli sforzi compiuti dalla sua amministrazione.

Tra i dati più significativi citati dall’assessore, emerge la sostituzione del 30% dei binari negli ultimi tre anni, un risultato nettamente superiore al 7% registrato negli otto anni precedenti.

Progetti finanziati: lo stato dell’arte

Patané ha fornito un aggiornamento dettagliato sui quattro principali progetti tramviari già finanziati:

  • Linea Togliatti: dopo mesi di attesa, i lavori prenderanno il via a febbraio. La tratta Ponte Mammolo-Autostrada A24 è in fase di validazione del progetto esecutivo, mentre sono già state completate le bonifiche nei pressi della stazione FS Togliatti.
  • TVA (Tramvia dei Fori): la conferenza dei servizi è in corso per la tratta Giureconsulti-Porta Cavalleggeri, con l’abbandono definitivo dell’ipotesi Giureconsulti-Tassoni.
  • Tram Tiburtina: la gara è stata aggiudicata provvisoriamente e si attende il nulla osta dell’Anac.
  • Tramvia Termini-Tor Vergata: nonostante le difficoltà con l’Università, sembra emergere una soluzione che potrebbe sbloccare il progetto.

Il futuro del PUMS: cinque nuove tramvie in arrivo?

Per completare il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), l’amministrazione ha presentato richieste di finanziamento per cinque nuove tramvie, per un valore complessivo di 800 milioni di euro. Le linee coinvolte sono:

  • Tiburtina-Ponte Mammolo
  • Mancini-Vigna Clara
  • Tor Vergata-Vela di Calatrava
  • Anagnina-Torre Angela
  • Marconi-Laurentina

A queste si aggiunge una richiesta da 33 milioni di euro per nuovi tornelli antiscavalco nelle stazioni metro.

Fondi limitati e visione a lungo termine

Patané ha riconosciuto le difficoltà nel reperire fondi sufficienti per soddisfare tutte le esigenze della città, citando la trattativa in corso tra MIT e MEF per rifinanziare il Trasporto Rapido di Massa, nonostante ciò, ha espresso ottimismo, prevedendo di riproporre le richieste nei prossimi anni.

Conclusioni

Il video di Patané offre un quadro chiaro e articolato degli sforzi in corso per potenziare la rete su ferro di Roma, con cantieri in partenza e progetti ambiziosi, il futuro del trasporto pubblico capitolino sembra in movimento, ma resta legato alla capacità dell’amministrazione di ottenere i finanziamenti necessari.

Odissea Quotidiana seguirà da vicino gli sviluppi di questo e di altri progetti, e per conoscere gli aggiornamenti sul trasporto pubblico della città, visitate il nostro blog. Troverete notizie, approfondimenti e il calendario aggiornato delle chiusure.

A cura di Andrea Castano – Odissea Quotidiana