Clima, gli Usa ritirano lo studio alla base delle follie green
Le politiche affermazioniste si fondano sull’Endangerment Finding del 2009, secondo cui i gas serra sono pericolosi per l’uomo: e su cui ora l’Agenzia americana per la Protezione dell’Ambiente fa retromarcia

Fake news dell’ambientalismo (immagine dalla pagina Facebook “Collectif des climato-réalistes”)
La narrativa e la normativa americana sul clima hanno subito un durissimo colpo da parte dell’amministrazione del bi-Presidente Donald Trump. Le recenti politiche green a stelle e strisce, infatti, si fonda(va)no su uno studio governativo del 2009. Su cui ora l’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente ha annunciato un’epocale quanto provvidenziale retromarcia.

Un duro colpo alla narrazione affermazionista sul clima
«Dopo 16 anni, l’EPA riconsidererà formalmente l’Endangerment Finding», secondo cui, ricorda The Guardian, alcuni gas serra, come l’anidride carbonica, costituiscono una minaccia per la salute umana. Lo ha anticipato, aggiunge il New York Times, Lee Zeldin, numero uno della stessa Environmental Protection Agency. Che dalle colonne del Wall Street Journal ha definito la svolta «una pugnalata al cuore della religione del climate change».

Clamoroso a Washington, quindi, soprattutto perché il paper in questione, come rileva CBS News, ha fornito le basi giuridiche per una pletora di folli regolamentazioni affermazioniste. Cominciando da quella che ha portato all’idolatria dell’elettrico e alla demonizzazione dei combustibili fossili, ovviamente copiata poi dall’Europa il cui feticismo dell’imitatio veri è ormai proverbiale.

Tutti questi provvedimenti sono dannosi a livello socio-economico e inutili per gli scopi che si prefiggono, visto che le attività antropiche hanno un’influenza minima sul clima. Oltretutto, il biossido di carbonio non è un inquinante, bensì il nutrimento delle piante, quindi le emissioni di CO2 fanno bene all’agricoltura. E, come Franco Battaglia spiegò a RomaIT, derivano soprattutto dalla combustione di carbone, gas e petrolio, che contribuiscono per quasi il 90% al fabbisogno energetico dell’umanità.

Queste sono verità scientifiche ma, negli ultimi tre lustri (almeno), chiunque osasse professarle ha rischiato il pubblico ludibrio e l’ostracismo professionale. Ecco perché è ancora più importante e significativo il messaggio che arriva da Oltreoceano: scusate, abbiamo scherzato. Potius sero quam numquam.



