Clima, l’assurda sentenza che dà le attenuanti agli eco-vandali
Tre teppisti che bloccarono la Tangenziale di Bologna condannati a soli 6 mesi perché hanno agito per “nobili scopi”: è ora che i giudici la smettano di interpretare le norme in base all’ideologia
A questo punto, il clima dev’essere come il parley, la “parola magica” che nella saga di Pirati dei Caraibi “metteva in pausa” l’azione. Nel senso che, evidentemente, basta evocare qualche dogma del fondamentalismo green, e come d’incanto tutto è concesso. Incluso, a quanto pare, perfino infrangere le leggi.
Le assurde attenuanti agli eco-vandali del clima
Nel novembre scorso, alcuni eco-vandali di Ultima Generazione (basta chiamarli “attivisti”, per cortesia) bloccarono la tangenziale di Bologna con le solite rivendicazioni affermazioniste. Tre di loro, come riporta TGCom24, sono stati ora condannati a sei mesi per violenza privata e interruzione di pubblico servizio. Ma l’assurdità è che il giudice ha riconosciuto ai teppisti delle attenuanti, perché hanno agito «per uno scopo superiore, nobile e altruistico, ovvero la tutela dell’ambiente».
Ora, sorvoliamo pure sulla presunta encomiabilità di un gesto “figlio” della narrazione catastrofista sul climate change. Di cui si attribuisce antiscientificamente la responsabilità all’uomo, il cui contributo però è stimato appena tra il 5 e il 10% da un luminare come Antonino Zichichi. Senza contare che il clima non è mai statico, essendo semplicemente il sistema più complesso presente in natura.
Il punto è che è la motivazione stessa a essere ridicola e a dover essere rigettata in toto, non foss’altro perché aprirebbe degli scenari pericolosissimi. Come infatti ha argomentato il conduttore de La Zanzara Giuseppe Cruciani, anche «rubare per necessità» è «uno scopo nobile», e lo stesso potrebbero affermare perfino i terroristi.
E, non essendo questa la prima “sentenza creativa” (non solo sull’argomento specifico), sarebbe ora che i magistrati applicassero le norme tout court, anziché interpretarle in base all’ideologia. La transizione giuridica è decisamente più auspicabile di quella ecologica.