Codacons shock: “Il Governo tolga RdC e pensione a chi non si vaccina”
Per l’associazione consumatori sarebbe un ulteriore incentivo: ma se per i percettori del sussidio ha senso (in Austria lo hanno già fatto), è assurdo accanirsi sugli anziani
Nell’aspro dibattito attorno all’estensione del certificato verde, poteva forse mancare il contributo del Codacons? La risposta è sì, ciononostante l’associazione dei consumatori ci ha tenuto ugualmente a intervenire, e a gamba tesa. Con una proposta che in parte scopiazza l’Austria, e in parte è semplicemente assurda.
La proposta shock del Codacons
Il Governo sospenda «il reddito di cittadinanza e la pensione a chi non si sottopone al vaccino contro il Covid». È la richiesta formulata dal Codacons subito dopo il varo, da parte dell’esecutivo, del Super Green pass.
Il “Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori” lo ritiene un ulteriore, potenziale incentivo all’inoculazione. Precisando che «per gli scansafatiche del regalo 5Stelle sembra sacrosanto, per i pensionati può servire per il buon fine di proteggere anziani fragili».
Nel primo caso – e al netto dell’espressione piuttosto inelegante -, l’ipotesi potrebbe anche avere senso, per quanto non sia particolarmente originale. L’ironia del vignettista Osho, per esempio, era stata premonitrice, ma soprattutto una misura simile l’ha già applicata Vienna. Revocando il sussidio di disoccupazione (per un massimo di sei settimane) a quanti rifiutano l’assunzione presso aziende che richiedono di essere immunizzati.
Il ragionamento è semplice: se il passaporto sanitario è vincolante per accedere al posto di lavoro, dovrebbe esserlo ugualmente per accettare un qualsivoglia impiego. Da questo punto di vista, il noto fallimento del RdC nel creare occupazione suona come una specie di beffa del destino.
Accanimento terapeutico
Poi c’è la seconda parte dell’istanza del Codacons, che invece è piuttosto ridicola. Perché, per maturare la pensione, occorre versare come minimo vent’anni di contributi, che l’Inps ha poi l’obbligo di restituire parzialmente.
Non si tratta, cioè, di una gentile concessione dello Stato, bensì di un diritto costituzionale del dipendente. Suggerire di rimuoverlo, anche se si fosse animati dalle migliori intenzioni (che l’excusatio non petita, diciamo, non corrobora), equivarrebbe invece a un accanimento contro gli anziani. Un accanimento – in tutto e per tutto – terapeutico.