“Codice Ratzinger” è bestseller: le diffamazioni di Ann Barnhardt, di fatto pro Bergoglio
L’Italia sta combattendo per il suo papa: “Codice Ratzinger” è il secondo bestseller nazionale e questo suscita invidie e malignità
L’Italia sta combattendo per il suo papa: “Codice Ratzinger” (ed. ByoBlu) è, a oggi, il secondo bestseller nazionale per le classifiche Rizzoli e Mondadori. Naturalmente questo suscita invidie e malignità di ogni genere.
I nemici di Benedetto XVI
Tuttavia, nel circo dei nemici di papa Benedetto, la palma dell’insinuazione più bassa, gretta e offensiva spetta di diritto a una blogger americana di nome Ann Barnhardt, piuttosto nota, la quale da anni sostiene che papa Ratzinger non sapeva fare il suo mestiere e che si è sbagliato con la Declaratio del 2013 perché voleva creare due papi, uno attivo e uno contemplativo. E’ la teoria dell’”errore sostanziale” di cui abbiamo già scritto tempo fa.
Proprio a Barnhardt nelle settimane scorse abbiamo indirizzato tre amichevole email private, tre articoli pubblici, un’intervista premurosamente tradotta in inglese per spiegarle la questione della sede impedita.
Abbiamo cercato di farle comprendere in ogni modo, e con la massima delicatezza, la questione del Piano B, ovvero che quella Declaratio che lei si ostina a considerare come una rinuncia al papato invalida, fosse in realtà un perfetto e sincero annuncio con cui papa Benedetto si ritirava in sede impedita, per mettere alla prova i cardinali suoi nemici e rimanere papa, sebbene in stato di prigionia. “Con i pennarelli” abbiamo tentato di illustrarle la questione del Codice Ratzinger, ovvero il linguaggio logico e anfibologico mutuato dallo stile di Gesù Cristo con cui il Santo Padre comunica da anni la propria situazione canonica, invitandola a porgerci tutti i suoi dubbi in uno scambio pacifico e amichevole.
Le mancate risposte di Ann Barnhardt
Niente da fare. Ann Barnhardt non ha mai risposto, non ha mai accettato il minimo confronto cordiale e adulto come invece hanno fatto Mark Docherty e il prof. Edmund Mazza, altri sostenitori dell’errore sostanziale. Strano, perché la blogger ama farsi ritrarre armata di fucili d’assalto rosa, cosa che presupporrebbe una sua certa predisposizione a un leale “combattimento”. E invece abbiamo dovuto registrare solo fughe da leprotto. Così, il processo auto-selettivo comportato dalla comprensione del Codice Ratzinger ha “riformato” Ann Barnhardt: esame non superato, non idonea per mancata comprensione e “dubbio ostinato”.
Prima ha, infatti, dileggiato lo scrivente, parlando di un assurdo papa Benedetto che “gioca a scacchi sott’acqua in 15 dimensioni diverse”, poi ha parlato addirittura di “gnosi” per il Codice Ratzinger. Un tragicomico autogol: per gnosi si intende un sapere misterico, oscuro, destinato a pochi eletti. In tal modo Barnhardt ha dimostrato al mondo che degli ovvi messaggi logici, anche alla portata di un bambino di otto anni (tipo “il papa è uno solo” senza spiegare quale) sono per lei terribilmente oscuri e difficili da comprendere, come un linguaggio alchemico.
Ma l’ultima perla ce l’ha regalata in un recente articolo dove scrive: “Distogliamoci da qualsiasi idea di assurdità categorica come un “Codice Ratzinger”. Chiunque spinga una simile finzione – e finzione è davvero la parola giusta – è un APPROFITTATORE, che cerca di fare soldi su questo abissale disastro ferroviario. Papa Benedetto ha commesso il più grande ERRORE nella storia del papato”.
Parole pesanti, che non stupiscono nell’”intemperante Ann”, la quale ha l’insulto facile, tanto da far passare per matto Mons. Gaenswein, che si è fortemente commosso durante l’ultimo discorso in cui parla della dipartita di papa Benedetto. Tutti hanno capito perché, tranne Barnhardt. Forte della sua laurea in Zootecnia, Ann Barnhardt ha già appellato il Santo Padre Benedetto “il peggior papa della storia”, e fra Alexis Bugnolo, tra i suoi principali supporter, “un ladro”.
Un tale pesante giudizio, come “approfittatore” poi, potrebbe – al limite – essere espresso solo dopo una confutazione puntuale dell’inchiesta, mentre Barnhardt non ha saputo ribattere su nulla, dato che non ha accettato il minimo confronto.
Oltre 200 articoli pubblicati sul Codice Ratzinger
“La mano destra non sappia quel che fa la sinistra”, dice il Vangelo, ma le infamanti accuse della blogger ci impongono di chiarire un paio di cose, anche a costo di mettere in piazza questioni private. Lo scrivente ha realizzato gli oltre 200 articoli web dell’inchiesta sul Codice Ratzinger in modo gratuito: il blog del quotidiano Libero, per definizione, non è remunerato, e per stessa richiesta dell’autore, gli articoli su ByoBlu e su RomaIT sono stati prodotti a titolo volontaristico proprio per avere massima libertà di scrittura e per non speculare su una questione sacra e millenaria come questa. Idem per tutte le interviste su Youtube.
Inoltre, l’autore ha sottoscritto, nel regolare contratto editoriale con ByoBlu, la percentuale minima di guadagno a norma di legge per tenere il più possibile basso il prezzo di copertina compatibilmente coi costi di produzione. Infine, l’inchiesta “Papa e Antipapa”, con il succo della Magna Quaestio, è stata pubblicata in 60 capitoli su ByoBlu ed è a libera disposizione di tutti, proprio perché anche chi non può spendere quei quattro soldi per il libro possa avere accesso all’indagine.
Quindi, la “speculazione commerciale” consiste in una perdita di circa 10.000 euro di lavoro investito “gratis et amore Dei”, dal quale probabilmente l’autore non rientrerà mai. Per non parlare dei rischi personali.
La povera Barnhardt si autoconsegna, così, alla Storia come uno dei tanti fustigatori del Vicario di Cristo, come una volenterosa fuciliera del “fuoco amico” contro il papa. Non vorremmo essere nei suoi panni quando tale vicenda si concluderà con quel “sontuoso epilogo”, di cui scriveva un nostro lettore.
Arriva un altro antipapa
C’è tuttavia, una responsabilità ancora più grave da considerare: permanendo ostinatamente nell’incapacità di comprendere quanto messo in pratica dal papa, la Barnhardt sta contribuendo a regalarci un altro antipapa, dal probabile nome – annunciato da Bergoglio – di Giovanni XXIV, (successivo del nome di antipapa Baldassarre Cossa, oltre che di papa Roncalli).
Infatti, circa due terzi dei cattolici conservatori sono tenuti in ostaggio dalla teoria dell’errore sostanziale, di cui Barnhardt è una fan oltranzista, secondo cui papa Benedetto è modernista, è stato mezzo complice di Bergoglio, ha sbagliato, è un ignorante, un inetto etc.
Secondo voi, i fedeli potrebbero mai scendere in campo in difesa del vero papa in sede impedita percependone una tale immagine? No. Mai. Per lui nutriranno solo rabbia e disprezzo, senza capire nulla.
Ed ecco dunque cosa succederà grazie a questa teoria dell’errore sostanziale che impedisce la comprensione della sede impedita di papa Benedetto XVI.
E’ in corso un pericolosissimo processo di legittimazione di Bergoglio come papa proveniente proprio dall’ambito tradizional-conservatore. Ne sono esempi lampanti le recenti uscite del card. Gerhardt Mueller e del vescovo Athanasius Schneider.
Insieme agli intellettuali che li sostengono, costoro che, come al solito, non hanno fornito alcuna risposta alle garbate lettere dello scrivente, ci condurranno, all’uscita di scena di antipapa Francesco, a un conclave spurio, comprendente i circa 90 non-cardinali nominati da Bergoglio. In tal modo, con enorme probabilità sarà “eletto” un terrificante ultramodernista (Zuppi, Tagle, Maradiaga) per dare il colpo di grazia al Cattolicesimo. Ma quand’anche, per un rarissimo imprevisto, venisse eletto un tradizionalista, costui sarebbe comunque un antipapa, privo del munus petrino (che resta a papa Benedetto) e quindi della garanzia di infallibilità/assistenza divina propria del legittimo pontefice. Oltre a sancire la fine della Chiesa visibile, canonica, da un punto di vista spirituale questo potrebbe condurci al perdurare di “permissioni divine” del tipo, pandemie, guerre, carestie etc.
Dal punto di vista laico questo garantirà il procedere indisturbato di dinamiche da deep-state globalista con ipercontrollo sanitario e digitale della popolazione, riduzione demografica, genderismo, distruzione delle identità nazionali e atroci politiche eugenetiche. Capite? Con un altro antipapa “ si torna sulla giostra”: siamo appena all’inizio.
E di questo dovremo dire grazie a tutti coloro che sono più affezionati al proprio ego, alle proprie teorie, che non alla verità oggettiva o, quantomeno, al pacifico confronto razionale per venirne a capo.