Codici: “A Roma emergenza rifiuti situazione già piena criticità”
“I cittadini sono imbufaliti per il pagamento di tariffe elevatissime e l’unica soluzione sembra essere quella di tenere i rifiuti in casa”
Roma a rischio discarica a cielo aperto, come se non bastassero i numerosi episodi di degrado che vedono la capitale sporca e trascurata in molte zone alle quali nemmeno il centro storico si sottrae, presentando così un triste biglietto da visita ai turisti e pessime condizioni di vita agli abitanti.
I precedenti incresciosi che hanno visto coinvolta Ama in pesanti inchieste giudiziarie nelle quali alcuni dirigenti della municipalizzata sono stati accusati di “deviare la cosa pubblica dal perseguimento di fini di interesse generale e indirizzarla alla cura di interessi privati illeciti”, la società fornisce ancora al meglio disservizi e disagi ai cittadini.
Dalle 4:30 della mattina è di fatto iniziato lo sciopero Ama a causa del mancato rinnovo del contratto nazionale, le recenti trattative non sono andate a buon fine e per la Capitale nubi scure si addensano all’orizzonte visto che la prossima mossa potrebbe essere addirittura lo stop degli straordinari, il che rappresenterebbe un colpo fatale per una città che sotto questo aspetto versa già in una situazione carente.
La società, che ha notificato pubblicamente la garanzia dei servizi minimi essenziali e le prestazioni indispensabili, sta tentando di correre ai ripari su una situazione che si preannuncia drammatica. Così in un comunicato l’Associazione Codici (Centro per i diritti del cittadino).
Sono iniziate le operazioni di svuotamento degli impianti in vista del sovraccarico atteso nei giorni seguenti e sono stati invitati i cittadini a non porre in essere comportamenti incivili evitando di gettare i rifiuti in cassoni già pieni o per terra.
Un invito – prosegue l’Associazione – che non rende di certo onore alle persone che tanto credono nella rinascita di una città che nonostante sia stata ripetutamente maltrattata, crede ancora nelle promesse di chi sostiene di volerla sollevare ma puntualmente disattende con i fatti ciò che dice.
L’unica soluzione logica, per i cittadini prima imbufaliti per il pagamento di tariffe elevatissime e poi umiliati dall’assenza di un servizio essenziale che lascia sporca la città, sembra essere quella di tenere i rifiuti in casa con le sgradevoli conseguenze che questo comporta oltre ai più importanti rischi sanitari.
Ma come si possono pretendere certi comportamenti dalle persone quando i primi a non rispettare le regole sono proprio loro che lo chiedono? Ebbene si, non sono pochi infatti gli eventi (documentati) in cui gli operatori della suddetta società reperiscono i rifiuti differenziati per poi collocarli tra quelli indifferenziati, vanificando così gli sforzi della brava gente che effettuando la raccolta differenziata dimostra il suo interesse per l’igiene degli spazi pubblici e l’immenso amore per la città.
L’unica colpa degli inermi cittadini sembrerebbe a questo punto quella di essere vittime di una classe politica corrotta che nonostante le diverse inchieste giudiziarie in cui è stata coinvolta negli ultimi anni, tende sempre a nascondere gli altarini e non dimostra mai un vero e sano interesse per il bene comune, così i romani e i lavoratori pagano il prezzo di questo sciacallaggio, conclude Codici.