Come un marziano a Roma, ecco che pensa un turista che arriva nella Capitale
Il turista scopre che il Paese dei propri bisnonni è meraviglioso e bizzarro al contempo e che Roma è la città eterna…mente abbandonata
No, non si tratta di Nando Mericoni, personaggio reso celebre da Alberto Sordi, ma è John Smith, un cinquantenne nato nel Michigan, Stati Uniti D’America, il quale decide di visitare Roma, la città eterna.
Pronipote di italiani emigrati negli USA nei primi del novecento, arriva nell’urbe nei primi mesi del 2021, in piena emergenza Covid.
L’arrivo nella capitale e le prime sorprese
Viaggiando dell‘aeroporto Leonardo da Vinci in taxi verso casa di un amico che lo ospiterà per un po’ di tempo, ha subito l’impressione che la città sia abbandonata alla natura che pare abbia preso il sopravvento. Giardini pubblici, aiuole, marciapiedi, invasi da qualsiasi tipo di vegetazione secca o appena germogliata. John, in un primo momento, crede che questa condizione di abbandono, che fa apparire Roma una città post bellica, sia un effetto della pandemia.
John e ospite di un amico, Mario, che abita in una bellissima Villa sull’Appia antica.
Entrando in casa, si accorge che i sistemi di sicurezza sono al massimo livello: guardiano al cancello, telecamere di sorveglianza, rivelatori di movimento in giardino, inferriate ovunque, sensori a porte e finestre. John domanda a Mario il perché di tanta prudenza e questi gli risponde dicendogli che in Italia la proprietà privata non è tutelata e che le pene quasi mai sono certe. Gli racconta che il proprio vicino, pochi mesi prima, era stato oggetto di visita da parte di alcuni malviventi (che si è scoperto poi essere pregiudicati già conosciute alle forze dell’ordine) che avevano fatto irruzione nella sua casa minacciando lui e la propria famiglia con delle armi.
Il vicino deteneva in casa un’arma, legalmente, ed era riuscito in qualche modo ad impossessarsene ed esplodere alcuni colpi di pistola. Due dei delinquenti erano riusciti a fuggire mentre un terzo era rimasto ferito ad una gamba. In seguito un tribunale aveva giudicato il vicino, colpevole di eccesso di legittima difesa, poiché i ladri possedevano soltanto delle armi bianche mentre lui un revolver. E lo stesso tribunale l’aveva inoltre condannato a sostenere le spese sanitarie del ladro ferito. John è sconvolto, non crede alle proprie orecchie.
In Italia nessuna legge protegge la proprietà
Mario gli confessa di aver pensato di andarsene dall’Italia, comprare una casa all’estero e affittare la villa, ma di aver rinunciato quando il suo avvocato gli ha spiegato che in Italia non esiste nemmeno una sola legge che possa tutelare il proprietario di una abitazione nei confronti di un affittuario che decida di non pagare più l’affitto. Nemmeno le forze dell’ordine potrebbero imporre lo sfratto e una causa durerebbe anni. L’unica soluzione sarebbe di vendere poiché lasciare la villa disabitata esporrebbe al rischio di vederla occupata abusivamente da qualche furbacchione il quale, una volta entrato in casa, vi rimarrebbe anni prima che la giustizia possa intervenire per farlo uscire.
John è sconvolto. Decide di andare a fare due passi. Entra a visitare un tipico mercato rionale romano molto carino. Ci sono dei meravigliosi banchi di frutta e verdura. Accostandosi scopre che i limoni venduti non provengono dagli alberi cresciuti al sole della Sicilia ma alcuni dal Cile e altri dall’Argentina e sono carissimi. Le arance non sono quelle tipiche del nostro meridione ma provengono dal Marocco. Anche l’olio d’oliva, il cui marchio impresso sulle bottiglie espone un nome tipicamente italiano, è fatto con olive provenienti un po’ da tutta Europa.
Disavventura sull’autobus
John, sempre più confuso, decide di muoversi con i mezzi pubblici i quali, come diceva Enrico Montesano in uno sketch di anni 70, si chiamano così perché “mezzo pubblico entra e l’altro mezzo rimane fuori“. Schiacciato assieme agli altri passeggeri come in una scatola di sardine, John si accorge che una giovane minorenne, vestita in maniera un po’ hippy, sta cercando di sfilargli il portafogli. John la blocca afferrandole il braccio , grida all’autista di fermare l’autobus, fa scendere la ragazzina sempre tenendola per il polso e chiama le forze dell’ordine.
I carabinieri vedono che si tratta di una giovane borseggiatrice di probabile origine gitana e spiegano a John che, essendo lui straniero e non conoscendo leggi italiane, eviteranno di condurlo in commissariato perché rischierebbe di essere accusato di violenza su minori e sequestro di persona e che comunque la giovane, già conosciuta alle forze dell’ordine poiché nata anni prima in un campo nomadi , verrebbe rilasciata dopo qualche ora.
Il mesto ritorno a casa
L’americano non capisce neppure perché chiamano nomade qualcuno che è nato e che vive lì da anni…
Dopo pochi giorni John chiede al proprio amico di accompagnarlo in aeroporto. Ha deciso di rientrare negli States. Durante il tragitto si fermano per fare benzina. John è sorpreso dal prezzo del carburante che considera eccessivamente caro. Mario gli spiega che oltre un terzo del prezzo è costituito da alcune accise.
John non capisce e l’amico gli spiega che le accise sono tasse, introdotte dai vari governi nel secolo sorso, a seguito di situazioni di emergenza. La guerra in Etiopia del 1935/36, il disastro del Vajont del 1963, l’alluvione di Firenze e i terremoti in Friuli e in Irpinia, la crisi del canale di Suez e la guerra in Libano e non sono mai state abolite.
John è tornato nel Michigan, confuso e sconcertato.
Ha scoperto che il Paese dei propri bisnonni è meraviglioso e bizzarro al contempo e che Roma è la città eterna…mente abbandonata.