Commissione d’inchiesta sul Covid-19, ora può esserci Speranza per tutti
Iv e il centrodestra chiedono di indagare sulla gestione dell’emergenza, le misure anti-coronavirus e il piano pandemico. E il Ministro della Salute inizia a tremare…
Superato lo scoglio della mozione di sfiducia individuale, appare già all’orizzonte l’iceberg della commissione d’inchiesta sulla pandemia da Covid-19. Spauracchio che si fa sempre più concreto, vista la duplice mossa di Italia Viva e di pressoché tutte le forze del centrodestra. Insomma, il Ministro nomen omen della Sanità Roberto Speranza può stare sereno. Nel senso renziano dell’espressione, ça va sans dire.
“Se hai salute hai speranza”
Dice un proverbio arabo che “se hai salute hai speranza”, un adagio che il Premier Mario Draghi deve aver preso fin troppo alla lettera. E questo nonostante un anno di chiusurismo anti-scientifico che non ha affatto bloccato il virus, mentre ha causato danni enormi al tessuto economico e sociale.
Dobbiamo però dare al Ministro libero e uguale quel che è del Ministro libero e uguale, plaudendo alla tempestiva decisione di vietare gli ingressi dal subcontinente indiano. Una misura certamente condivisibile, anche se l’operato del “rosso di sera” resta largamente insufficiente.
Il Nostro ha comunque superato indenne le mozioni di sfiducia presentate in Senato da FdI, Italexit e Alternativa C’è. Il che non è una sorpresa, considerando la composizione dell’attuale maggioranza ecumenica. Neppure la Lega, per dire, ha votato con il partito di Giorgia Meloni, ritenendo più produttiva l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia. E questo nonostante il segretario di Articolo Uno avesse frignato che «non si fa politica su un’epidemia», perché anche le strumentalizzazioni sono a senso unico alternato. Non solo, però, gli aperturisti non hanno lasciato, ma anzi hanno raddoppiato.
La spada di Damocle della commissione d’inchiesta
Sono due, infatti, i ddl depositati allo scopo di formare altrettante bicamerali – e in maniera bipartisan. La prima richiesta è arrivata da Italia Viva, che ha messo nel mirino «la gestione dell’emergenza pandemica» e le conseguenti misure anti-Covid.
Più specifica la proposta del centrodestra, che vorrebbe concentrarsi sul piano pandemico non aggiornato dal 2006, e sul dossier scomodo dell’Oms scomparso ventiquattr’ore dopo la pubblicazione. Che, en passant, sono anche l’oggetto dell’indagine della Procura di Bergamo – una sorta di spada di Damocle che pende da mesi sulla testa dell’esponente di LeU. D’altronde, perfino Pierpaolo Sileri, sottosegretario pentastellato alla Salute, ha rivelato che il “suo” Dicastero gli aveva garantito che il dossier fosse stato revisionato.
La stessa rassicurazione era arrivata da Ranieri Guerra, direttore vicario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed ex collaboratore del Ministro più nefasto dell’esecutivo. Nonché l’uomo al centro dell’affaire internazionale sul rapporto della World Health Organization che denunciava «la famosa risposta improvvisata, caotica e creativa» degli ospedali italiani. Come ha ricordato, con un filo di ironia, Robert Lingard, consulente dei legali dei familiari delle vittime orobiche. Ma, soprattutto, colui che ha ripescato il documento rimosso e che da Lungotevere Ripa spergiuravano di non conoscere. Salvo essere smentiti dalle e-mail divulgate dal programma Report.
Anche su questi aspetti l’eventuale commissione d’inchiesta – oltre alla magistratura – dovrà far luce. Intanto però si può già affermare, senza tema di smentita, che ora può davvero esserci Speranza per tutti. Finalmente.