Comunali: elettori di destra e sinistra di comune accordo non sono andati a votare
Le elezioni comunali che per la Meloni si presentavano come trampolino di lancio per Palazzo Chigi, si rivelano il flop delle candidature
Come è andata in Italia alle elezioni comunali? Torino, Milano, Roma e Napoli entrano o rientrano nella sfera della sinistra, dall’altra Trieste in quella della destra. 4 a 1 per la Sinistra. Per farla breve.
La Lega e i Comuni conquistati
Salvini invece racconta la favola della Lega che ha fatto sfracelli conquistando qualche comune in più nel basso lombardo, due o tre villaggi con 1000 abitanti.
Le elezioni comunali che per la Meloni si presentavano come potenziale trampolino di lancio per Palazzo Chigi, si rivelano il flop delle candidature scelte da Milano come a Roma: Michetti Chi? slogan elettorale scelto dalla destra, paradossalmente si rivela vincente, ma all’inverso, come un harakiri.
Enrico Letta a sua volta, il professorino sceso da Parigi con tanta buona volontà, sacco a pelo e pranzo al sacco per il weekend, davanti alla vittoria nelle grandi città ora fa a sua volta progetti per 5 anni al Governo e un affitto da 5 + 5 a Roma con equo canone.
Che fine ha fatto il Movimento 5 Stelle?
In mezzo al redivivo bipolarismo ecco i Cinque Stelle, quelli che promettevano il mondo perfetto dei Pan di Stelle del Mulino Bianco e che ora si preparano a trasformarsi in stampella del PD. Ecco Conte, l’avvocato del popolo per tutte le stagioni col suo elegante frescolana grigio ferro e pettinatura con riga a destra o a sinistra, a seconda delle esigenze.
Partita dunque ieri alle 15.01 la tiritera del: “ho vinto io”, oppure no: “ho vinto io”.
Ci mancava solo il, no, non era rigore, la Var sarebbe dovuta intervenire.
La Meloni partita dai blocchi a rilento, con un velato ed elegante tono da signora che pare giocasse a bridge, al tavolo verde fa autocritica appena appena. E solo un secondo dopo accusa la Sinistra di aver abbassato il livello della politica grazie a temi quali fascismo, squadrismo, lotta nel fango. Fango, solo fango ci avete tirato addosso, piuttosto che scegliere di affrontare i veri drammi che affliggono il Paese: lavoro, lavoro, lavoro.
Perché la destra è davvero la voce del popolo
Denim, per l’uomo che non deve chiedere, mai. Ma in fondo la Meloni dimentica che il vulnus della democrazia del popolo che va al mare anche d’inverno, il distacco della placenta insomma, scaturisce anche dalla sua di politica. Lo ha detto lei ieri in conferenza stampa, che sta in piazza da decenni.
Nel frattempo Gualtieri pare sceso da una plumbea giornata autunnale britannica e quando sorride spaventa persino i gatti randagi di Roma. Gualtieri, il candidato imbeccato da un intramontabile Bettini d’altri tempi, er marionettaro de Roma fin dai tempi di Romolo & Remo, si fa strada tra gli scranni della Sala Giulio Cesare. La Raggi gli indica dove sono le scope, gli stracci, la varechina sta là sotto al tinello. Parte la grande pulizia straordinaria di Roma. Sarà un bluff? O spariranno nel fango, come d’incanto polvere e cinghiali? Lo vedremo tra breve.
Letta nel frattempo afferma che; “Gli elettori di centrosinistra sono stati più avanti di noi, si son fusi“. In effetti come dargli torto? Anzi, sarebbe da procedere oltre questa visione: gli elettori sia di destra che di sinistra si sono fusi e di comune accordo non sono andati a votare. Mai viste percentuali di assenteismo ai ballottaggi come queste.
Arrivando a chiosare che alla destra mancherebbe l’equilibrio di Berlusconi. Quello definito il cancro della politica solo qualche puntata fa. Che altro serve aggiungere? Lo spettacolo della politica riprende a breve. Stay tuned people.