Prima pagina » Opinioni » Con il Recovery fund Conte è pronto a nominare un altro esercito di consulenti

Con il Recovery fund Conte è pronto a nominare un altro esercito di consulenti

Renzi uscendo dal Governo ha bloccato la nomina dei trecento tecnici e ha posto al centro dell’ agenda politica progetti e non chiacchiere

giuseppe conte e matteo renzi

L'ex Premier Giuseppe Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi

Con il Recovery Fund, Conte è pronto a nominare un altro esercito di consulenti per gestire la montagna di euro provenienti dall’Europa. Da non dimenticare che ha già provveduto a nominare quattrocento persone super pagate come consulenti. Con queste nomine e non solo, sta gettando le basi per costituire un suo partito, solo che a pagare siamo sempre noi. Se come sostiene il Premier, i suoi ministri sono i migliori in assoluto, perché Pantalone devi sobbarcarsi in aggiunta la spesa di questa pletora di tecnici. Possiamo mantenere questa classe politica di mediocri, inetti e incapaci e pagare migliaia di tecnici per sopperire alle loro deficienze?

La situazione economica è drammatica

Nel 2020 sono stati spesi 180 miliardi di bonus vari, mentre la produzione è scesa del dodici per cento in un anno. La situazione economica è drammatica. Tutti questi provvedimenti di chiusura non hanno certamente migliorato la situazione sanitaria e hanno pure danneggiato seriamente la situazione economica e occupazionale. Mentre il resto dell’Europa ha inserito la marcia della ripresa, l’Italia arretra paurosamente. L’Italia è seriamente nei guai ed entro l’anno il governo dovrà procedere al pareggio di bilancio previsto nella costituzione. Come faranno questi fenomeni a centrare l’obiettivo? Per quanto tempo ancora si potrà sopravvivere se lo Stato incassa cento e ne spende centosettanta?

La poltrona ben salda

Tutti i ministri schierati in pompa magna a sostenere Conte, non perché convinti che abbia governato bene. Ma soltanto per cercare di mantenere la poltrona in caso di rimpasto: come si suol dire, tutti cortigiani.

Poverini, non sapendo fare nulla, almeno nell’arte dell’adulazione eccellono. Reddito di cittadinanza e Quota cento, tutti provvedimenti in deficit, dovevano aiutare la ripresa e l’occupazione. Sono stati un fallimento, causando solo altro debito che prima o poi dovremo pagare. Il Conte due ha continuato con lo sperpero di denaro pubblico regalando a piaggia soltanto bonus. Altro fallimento. I dati sull’economia e l’occupazione sono preoccupanti. Almeno Renzi uscendo dal Governo ha bloccato la nomina dei trecento tecnici e ha posto al centro dell’ agenda politica progetti e non chiacchiere. Necessari a rilanciare l’economia e a prospettare condizioni favorevoli per le prossime generazioni.

Però dov’era quando ha permesso tutti questi bonus in deficit? Si può governare una nazione con un ex professore universitario spedito da Roma in quel di Firenze? Uno storico all’Economia, un laureato in Scienze Politiche alla Sanità e che prima di approdare in Parlamento ha avuto una esperienza come consigliere provinciale. L’elenco sarebbe lunghissimo meglio fermarsi. Il vice ministro della Sanità, sempre presente in televisione a denunciare, forse non sa di ricoprire un ruolo politico governativo. Più che denunciare dovrebbe agire per proporre e risolvere le problematiche da affrontare. Sembrerebbe che non abbia ancora la delega per cui è meglio che si dimetta come ha sempre dichiarato. Ma non lo fa.

Purtroppo oggi l’unico vero politico è il senatore semplice Renzi, dotato di intelligenza, preparazione e una visione chiara di come gestire una nazione. Peccato che sia troppo bullo e antipatico.

Cesare Giubbi

Lascia un commento