Concita di Gregorio e Sallusti, la polemica sulla romagnole “esuberanti”
A “Di Martedì” Concita di Gregorio risponde per le rime a Sallusti che commenta la sessualità delle romagnole
La polemica sollevata a Di Martedì nella puntata del 10 dicembre ci dice molto su come gli uomini vedano le donne e le donne in politica.
Il direttore de Il Giornale Sallusti prende le parti del recensore di Libero sulla fiction che riguarda Nilde Iotti, nel quale l’autore avrebbe detto che la sessualità delle romagnole famose nel mondo per la loro vitalità erotica. Dice poi che si tratta di un articolo inerente allo spettacolo, ad una fiction, e che non è una nota politica, tuttavia scivola quando aggiunge che “le donne romagnole sono famose per la loro esuberanza, così le cantava Guccini e le raccontava Fellini, e che quindi dovremmo censurarli?”
Concita Di Gregorio più volte si dice incredula che si sia arrivati a parlare di questo, più volte respinge l’argomento che di politico ha ben poco, infine accoglie la sfida e risponde “Come fate a sapere che Nilde Iotti era brava a letto?, Chi ve l’ha detto? cosa vuol dire essere bravi a letto? se me lo dite poi ve lo dico anche io…ma prima voi! e poi se essere bravi a letto è una qualità che serve in politica?”
Non è una lezione di femminismo o di guerra tra sessi, ma la riflessione più profonda sul fatto che si dovrebbe smettere di trascinare le donne in argomenti che riguardano la sessualità o il corpo quando non è pertinente, perché questo svilisce le loro ambizioni e i successi, come a voler offuscare le capacità di una donna con il pettegolezzo. Come è accaduto con Carola Rakete, che a prescindere dalle sue azioni, è stata ‘chiacchierata’ per il suo aspetto fisico e per il suo essere o meno depilata.
Ricordiamo che Nilde Iotti è stata la prima donna nella storia dell’Italia repubblicana a ricoprire il ruolo di Presidente della Camera di Consiglio, una delle tre massime cariche dello stato. Un esempio di valore istituzionale e impegno sociale, quello sì esuberante.