Consultazioni, il caso Gregoretti può far affondare il Conte ter?
Il Premier, interrogato dal Gup di Catania sull’affaire migranti, prova a scaricare la responsabilità su Salvini: ma ammette anche “l’indirizzo politico condiviso” sulle decisioni
Una piccola bomba potrebbe essere deflagrata sulle consultazioni appena avviate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una bomba, anzi una bombetta che paradossalmente non ha connotazioni prettamente politiche. Ma che, sulla già difficile rotta in direzione del Conte ter, potrebbe comunque costituire l’iceberg in grado di affondare il BisConte dimezzato.
Bomba giustizia sulle consultazioni
Mentre le consultazioni del Capo dello Stato si accingevano a entrare nel vivo, a Palazzo Chigi giungeva il Gup del Tribunale di Catania Nunzio Sarpietro. Nodo del contendere era il caso Gregoretti, risalente all’estate 2019, quando sotto l’egida del Governo Conte semel era Ministro dell’Interno il segretario leghista Matteo Salvini. Che è stato accusato di sequestro di persona e abuso di ufficio, per aver impedito per sei giorni lo sbarco di 131 irregolari dall’omonima nave della Guardia Costiera.
La difesa del leader del Carroccio ha sempre sostenuto che le scelte sulla politica migratoria e la chiusura dei porti fossero collegiali. Per appurarlo, i magistrati etnei hanno già ascoltato gli ex Ministri della Difesa, Elisabetta Trenta, e dei Trasporti, Danilo Toninelli. A febbraio, poi, toccherà anche all’allora vicepremier Luigi Di Maio e all’attuale titolare del Viminale Luciana Lamorgese.
In mezzo, appunto, il bi-Premier Giuseppe Conte, che ha cercato di dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Da un lato, infatti, «ha chiarito che la decisione sul Pos (place of safety) per la Gregoretti è stata presa dall’allora Ministro dell’Interno Matteo Salvini». Dall’altro, ha dovuto ammettere l’indirizzo politico condiviso dal Governo, che del resto parrebbe dimostrato da vari documenti. «Nelle carte ci sono delle lettere in cui si parla di lavoro di squadra, a livello nazionale, internazionale ed europeo» ha affermato lo stesso giudice siciliano.
Non a caso, secondo Giulia Bongiorno, senatrice e legale del Capitano, Giuseppi ha confermato di essere «stato protagonista» nella politica della redistribuzione prima degli sbarchi. Citando Gandalf il Grigio, “Il tuo orgoglio sarà la tua rovina”.
Un iceberg sul Conte ter?
Peraltro, l’audizione non è nemmeno l’unico – né il principale – grattacapo del Signor frattanto. Attualmente impegnatissimo nella ricerca dei cosiddetti “responsabili”, che però si fa sempre più complicata, come dimostra il caso del senatore azzurro Luigi Vitali. Che, dopo aver annunciato l’uscita da Forza Italia per sostenere il Conte ter, con una doppia giravolta ha deciso di restare nel centrodestra.
A Palazzo Madama la minoranza di Governo resta quindi ancora inchiodata a quota 156, cinque unità in meno della maggioranza assoluta. E ben difficilmente le vicende giudiziarie contiane favoriranno la caccia al costruttore da cui potrebbe dipendere l’esito delle consultazioni quirinalizie.
A margine, si potrebbe scorgere una certa ironia della sorte nella relazione complicata del fu Avvocato del popolo con la giustizia. Su questo tema – per la precisione, sulla relazione del Guardasigilli pentastellato Alfonso Bonafede in materia – si è infatti aperta la crisi di Governo. E qui si potrebbe esaurire il tentativo del leguleio volturarese di ottenere dal Colle un terzo mandato. È la legge del contrappasso, bellezza!