COP28, il nucleare potrebbe essere il diamante nato dal fango
A Dubai si è aperta la passerella annuale degli affermazionisti, che perseverano a ignorare che al clima non importa nulla di ciò che fa l’uomo: ma c’è un’inattesa – e positivissima – apertura all’atomo
È iniziata da qualche giorno la ventottesima “Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite”, per amici (e non solo) COP28. La passerella annuale degli affermazionisti di tutto il mondo, che quest’anno si svolge a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti. E che, rispetto alle edizioni passate, sta già riservando qualche gradita sorpresa.
Belle sorprese alla COP28
Il primo coup de théâtre lo ha regalato Sultan Al Jaber, Ministro emiratino dell’Industria, ma soprattutto padrone di casa della kermesse. Il quale, come riporta The Guardian, ha affermato che «non esiste alcuna scienza» secondo cui «l’eliminazione graduale dei combustibili fossili» permetterà di conseguire gli obiettivi ambientali(sti) prefissati. Aggiungendo per soprammercato che la fantomatica transizione ecologica non può accompagnarsi a nessuno «sviluppo socioeconomico», a meno di non voler «riportare il mondo nell’era delle caverne».
En passant, è esattamente ciò che sostengono scienziati climato-realisti (cioè autentici) come Franco Battaglia. E che scatena le ire di politicanti allarmisti come António Guterres, segretario generale dell’Onu, che ha parlato – scrive Il Giornale – di frasi «incredibilmente preoccupanti». Perseverando quindi a ignorare che al clima, il sistema più complesso presente sul pianeta, come abbiamo più volte argomentato non importa pressoché nulla di quanto fa l’uomo.
Forse anche dal fango possono nascere diamanti
Eppure, per una paradossale eterogenesi dei fini, perfino questo gigantesco miraggio verde potrebbe portare a qualcosa di positivo. Come infatti riferisce l’ANSA, ventidue Paesi hanno chiesto, proprio nel contesto della COP28, di triplicare la capacità nucleare mondiale entro il 2050 (rispetto a quella del 2020). Lo hanno fatto, precisa il Corsera, nell’auspicio di azzerare la produzione di CO2 ma, al netto del traguardo del tutto illusorio, l’iniziativa resta encomiabile. Come dimostra tra l’altro il fatto che, rileva l’AGI, gli eco-catastrofisti hanno subito e pavlovianamente iniziato a frignare.
Si dà infatti il caso che l’atomo, soprattutto se di quarta generazione, sia una fonte di energia pulita a basse emissioni e sicura. Ed essendo la nostra miglior opzione per un futuro davvero sostenibile, sarebbe significativo se i veti ideologici e pretestuosi crollassero proprio all’adunata dei talebani green. Forse, dopotutto, anche dal fango possono nascere dei diamanti.