Covid-19 in Sardegna: turisti in massa e nessun aumento forze dell’ordine
L’intervista a Gianni Principessa, proprietario del Salone Margherita di Roma e di alcuni locali in Sardegna: la sua testimonianza
Contagi Covid-19 e regione Sardegna, una faccenda sanitaria e di ordine pubblico divenuta ormai politica, che si fa sempre più intricata. Abbiamo intervistato Gianni Principessa, proprietario del Salone Margherita di Roma e di alcuni locali in Sardegna che ci offre la sua testimonianza sulla situazione.
“Per ciò che risulta a me i primi casi che sono scoppiati nella regione Sardegna in estate sono scoppiati in seguito ad uno sbarco di migranti, zona Carloforte, poi c’è stato il caso dei sei ragazzi romani di ritorno da Ibiza, che sono passati anche in diverse spiagge e locali a Porto Rotondo. Ne ha parlato molto la stampa. Gli assembramenti non erano solo nelle discoteche ma continuano ad esserci nelle piazze, nelle strade, ovunque quindi trovo eccessivo e forse fuorviante penalizzare esclusivamente le discoteche e un solo settore.
Durante il lockdown c’è stata una vigilanza stressante, quasi dittatoriale verso i cittadini, non si poteva uscire di casa, posti di blocco come in un posto afflitto dalla guerra. E ora vengono chiuse solo le discoteche. La vita è sostanzialmente quella di sempre eppure le sale da ballo sono le uniche che non possono lavorare.
La Sardegna conta un milione e seicento abitanti. In estate con il flusso turistico si arriva a otto milioni, questa estate abbiamo accolto nove milioni di persone. Eppure non sono state mandate forze dell’ordine in più nei commissariati, nelle caserme, nelle forze dell’ordine. Nessun rinforzo nonostante siano arrivate così tante persone. Questo mi sembra paradossale. Chi fa rispettare le regole? Discoteche chiuse, turisti in giro, e la sicurezza? A cosa servono le leggi se non ci sono uomini sul territorio a farle rispettare?
Nonostante tutti questi arrivi i contagi restano bassi, lo si può evincere dai bollettini. Ma chi si occupa invece dell’ordine pubblico?
Credo che qualcuno abbia avuto interessi in malafede nel rovinare la reputazione della Sardegna, probabilmente perché ha avuto un record di turisti nonostante il Covid-19”