Covid-19. Roma, Raggi: riaprire scuole a luglio, come centri estivi. Sui bus solo seduti
“Privilegiare il trasporto in bicicletta. Ho chiesto al Governo di riaprire velocemente i negozi di biciclette”
“Le scuole? Ritengo che già dal mese di luglio si possa pensare a una riapertura tipo centri estivi, anche perché i bambini credo che stiano sviluppando delle cattive abitudini, dei turbamenti. I bambini che non posso entrare in contatto con i loro simili non hanno uno sviluppo corretto.
Se si potesse riaprire tipo centro estivi, magari con due turni, mattina e sera, potrebbe essere un’idea. Tutto ovviamente sulla base dei dati epidemiologici”. Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, intervenendo ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Si può pensare a un sussidio per bar e ristoranti, che secondo il gruppo Colao dovrebbero riaprire per ultimi. Un incentivo per assumere stabilmente chi fa consegne ‘green’, a piedi o in bici, per aiutare chi sta fermo tanti mesi mentre gli altri riaprono”.
“Per quanto riguarda la fase 2, rispetto ai trasporti stiamo programmando dei contapasseggeri e lavorando con Atac a un accordo con le compagnie telefoniche per capire come controllare il traffico per potenziare alcune linee. Probabilmente non ci sarà più la possibilità di stare in piedi: tutti seduti e indossando la mascherina” ha spiegato Virginia Raggi.
Inoltre, ha proseguito la sindaca, “lavoriamo per privilegiare il trasporto in bicicletta o mezzi dolci come il monopattino. Stiamo lavorando per realizzare delle ciclabili, nel rispetto delle norme ma in rapidità, ho chiesto al Governo di riaprire velocemente i negozi di biciclette e sto spingendo per avere incentivi per l’acquisto delle bici elettriche”.
Tutto questo, ha concluso la sindaca, “perché altrimenti pur rimettendo a regime il trasporto pubblico saremo invasi dal traffico, ed è uno scenario che dobbiamo evitare”. (Dire)
Sindaca dimostri maggiore sensibilita’ protegga il suo laicismo con un atto di generosità. Sappia che i cari che non ci sono più non” sputano” e non respirano e sono protetti da quel marmo freddo e dalla terra che li conserva. Non oltraggiamoli ancora di più. La nostra assenza è la loro pazienza ma soprattutto è il nostro dolore. Abbia coraggio.
Aggiungo una nota: l’AMA non puo’ scaricare su di noi la sofferenza della l’eventuale giacenza delle salme da tumulare non certamente legata al coronavirus. Apra nessuno ha piacere di sostare più del necessario in un ambiente benchè pieno di ricordi ma triste .Un doveroso saluto. Col. (ris) Iose Franco Iacovino