Covid-19, vendevano falsi Green Pass su Telegram: scovata la truffa in rete
Le certificazioni verdi erano vendute su oltre 30 canali Telegram con assoluta garanzia di anonimato
La truffa copriva tutta Italia, da nord a sud. L’operazione della Polizia di Stato ha fatto sì che venissero intercettati gli autori della frode tra Roma, Milano e Bari. Quattro gli indagati (tra cui due minori). I falsi Green pass erano venduti a un prezzo compreso tra i 150 e i 500 euro.
L’operazione della Polizia è stata denominata “Fake Pass”, falso pass. Ed era volta proprio a individuare e interrompere il traffico illecito di Green pass che quattro individui in tutta Italia stavano attuando dietro pagamento di cospicue somme di denaro. Le persone, pagando, ricevevano così il loro (falso) Green pass Covid-19, raggirando – o pensando di farlo – le disposizioni d’emergenza da Covid-19. Le indagini sono scaturite da un monitoraggio della rete a seguito del quale gli specialisti della Polizia Postale hanno individuato le truffe. Il tutto è stato possibile dall’analisi delle Block Chain, i sistemi di pagamento di criptovalute.
Gli utenti avrebbero fornito – sui 32 canali Telegram – nome, cognome, residenza, codice fiscale e data di nascita, con garanzia assoluta di anonimato. Erano migliaia le persone iscritte sui canali di messaggistica istantanea. Il tutto era preceduto da un messaggio “Ciao, ti spiego brevemente come funziona: attraverso i dati che ci fornisci una dottoressa nostra collaboratrice compila un certificato vaccinale e (quindi sì, risulti realmente vaccinato per lo Stato) e da lì il Green pass”.
Gli investigatori del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Milano e dei minori di Bari hanno eseguito le perquisizioni e i sequestri nei confronti degli amministratori dei suddetti canali Telegram, responsabili della vendita di Green pass Covid 19 falsi.