Covid e perdita di olfatto e gusto: chi rischia l’alterazione permanente dei sensi
Alcuni di coloro che hanno avuto il Covid possono perdere l’olfatto in modo definitivo, ecco perché e chi sono i soggetti a rischio
Secondo una ricerca coordinata dalla National University of Singapore pubblicata sul British Medical Journal, sarebbero 27 milioni le persone nel mondo con danni a olfatto e gusto causati dal Covid 19, e una parte di queste persone inoltre potrebbe non recuperare i due sensi.
Anosmia e ageusia da Covid-19
L’anosmia (o iposmia) è il nome dell’assenza o diminuzione del senso dell’olfatto, mentre l’ageusia si identifica come la mancanza di gusto.
Si tratta di sintomi neurologici che spesso si manifestano insieme, come riferiscono i pazienti. Questo avviene perché il centro nervoso dell’olfatto è localizzato a livello del lobo frontale orbitale, mentre quello del gusto è a livello del lobo dell’insula e le due aree sono connesse fra di loro.
“Come diversi studi hanno dimostrato questo virus migra attraverso le terminazioni nervose olfattive e raggiunge direttamente i centri orbitali frontali, determinando l’anosmia. Il centro del gusto è molto vicino a quello dell’olfatto con il quale collabora, per cui ecco spiegata anche l’ageusia”. Lo ha spiegato il Prof. Giovanni Meola, già Responsabile dell’Unità di Neurologia dell’IRCCS Policlinico San Donato e da diversi anni specialista Neurologo della Casa di Cura La Madonnina, nonché Professore Ordinario di Neurologia e già Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurologia dell’Università degli Studi di Milano.
Perdita dell’olfatto a causa del Covid: chi rischia di più
A differenza di altri sintomi comuni a diverse patologie infettive l’alterazione dell’olfatto e del gusto sono tra i sintomi che hanno caratterizzato di più la malattia da Sars-coV 2. Sempre secondo i ricercatori a correre maggiori rischi di non recuperare a pieno i sensi sono soprattutto le donne, ma anche i pazienti in cui disturbi sono fin dall’inizio più severi e quelli che soffrono abitualmente di congestione nasale. A180 giorni dalla guarigione rimane un 4% di pazienti che non ha recuperato il fatto è un 2% il gusto. Per questo anche nel nostro paese sono in aumento i centri che hanno iniziato a usare un approccio di training olfattivo dopo l’esordio dei sintomi: l’unico intervento specifico con evidenza di efficacia.